VITO MATERA

Vito Matera è nato a Gravina  in Puglia nell’agosto del 1944.

Un’infanzia in bottega, col padre orafo e musicista; studi classici e laurea in Filosofia, con una tesi in Estetica sui problemi dello spazio pittorico. La sua vicenda artistica parte dal mondo classico con il ciclo delle DELIADI, in cui già prende le distanze dalla diffusa immagine di un “Sud dolente e piagnone” per recuperarne l’identità fantastica e culturale.

Nel 1983, dopo un’esperienza che lo porta ad esporre nei Balcani, aderisce al gruppo barese di “Fragile” con Angiuli, Dell’Aquila, Nigro, Riviello. Dal sodalizio, nel 1985, nasce la cartella “Ippografie”, incisioni con versi autografi di Angiuli e Nigro e testo critico di Vito Riviello, in cui si conferma la relazione programmatica con le matrici formali dell’immaginario mediterraneo. All’insegna di questa rivendicazione ideologica sviluppa il ciclo IPPOGRAFIE.

Dal 1988 inizia una collaborazione mensile con “La Gazzetta Del Mezzogiorno” e con riviste di letteratura militante come “In/Oltre”, “Fogli di periferia”, “Porta Nuova”, “Puglia Emigrazione”, “Tarsia”, ”Rassegna Delle Tradizioni Popolari”, “Il Rosone”. In questa atmosfera si consolida la sua affinità col mondo letterario che, nel 1995, gli consente un’incursione nella scenografia per il “Premio Ugo Betti” e, nel 2005, di completare con PUGLIAMARE e LA MORALE DELLA FAVOLA l’esperienza iniziata nel ’93 con FAVOLARE e proseguita nel ’99 con PUGLIA in FAVOLA, raccolte di favole popolari proposte e trascritte da Lino Angiuli e Lino Di Turi.

In un mondo culturale prevalentemente orientato verso i poli dell’arte concettuale, urbanocentrica e tecnocratica, la sua ricerca prosegue in chiave antropologica, stemperata da un linguaggio poetico e giocoso, nei cicli BESTIARIO MINIMO, TABULAE PICTAE, DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS, I TAROCCHI DELLA MURGIA.

Contemporaneamente alla sua attività pittorica, cresce l’interesse per la grafica. Questa passione di eredità paterna lo porta ad eseguire edizioni d’arte di opere grafiche e a cimentarsi con l’affiche: è suo il manifesto per la Sagra di San Nicola dei Baresi e per l’ottavo centenario della Dedicazione della Basilica. Ed è suo anche il manifesto per la Prima Conferenza del Volontariato di Protezione Civile, voluto dalla Regione Puglia.

Nel 2001, per le giornate di studio sul Brigantaggio Meridionale, partecipa alla collettiva itinerante “Briganti a colori & Briganti in bianco e nero” con installazioni, ora in permanenza presso il Polo della Cultura della Provincia di Potenza. Nello stesso anno, dall’omonimo Parco Letterario, con Alberto Bevilacqua, Raffaele Crovi, Pedrag Matvejevich, Raffaele Nigro, Giuseppe Pontiggia e Stanislao Nievo, riceve il Premio Tommaso Fiore.

Ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive.

Le sue TABULAE PICTAE sono state esposte a Barcellona, Lisbona, Parigi e Salisburgo.