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Il re Barbarossa ha orecchie d'asino

C'era una volta un re dalla barba rossa, al quale, per un capriccio della natura, gli erano cresciute due orecchie d'asino. Egli non usciva mai di casa per non essere visto e per timore che lo beffeggiassero, era il Re! Aveva poi, sempre per gli stessi motivi, escogitato un sistema che ogni barbiere che andava a radergli la barba, siccome l'aveva visto con quel difetto ridicolo, era buttato in un trabocchetto. Nessuno sapeva darsi ragione di queste scomparse, ma a nessuno veniva in mente che la loro sparizione avvenisse nella reggia per opera del sovrano.

Intanto il Re vedeva che i barbieri difettavano, perché a forza di ammazzarne uno alla settimana, ne restavano ben pochi; un giorno che si presentò a radergli la barba un buon uomo, che aveva  una famiglia numerosa, ebbe ritegno ad ucciderlo, e gli disse: "Bada!, i tuoi compagni sono spariti per non far conoscere il mio difetto; io ti lascerò in vita, purché non la riveli ad alcuno, altrimenti ti toccherà la stessa sorte degli altri barbieri".

Il povero uomo giurò di mantenere il segreto; ma da quel giorno divenne triste: egli era, per natura, un gran chiacchierone e soffriva nel tenere quel segreto. Alla moglie, che spesso lo interrogava sulla ragione del suo mutismo, rispondeva che non aveva nulla da dirle.

Un giorno non potendone più, se ne andò per una via di campagna, e giunto presso una pariete, che aveva una buca, sfogò tutto quello che aveva in corpo.

Nessuno lo sentì, ed egli era sicuro di non aver trasgredito al Re e, quindi, di non incappare in nessuna pena. Invece il giorno dopo dalla buca di quella pariete apparve una magnifica pianta, le cui larghe foglie portavano scritto a caratteri grandi le parole: "Il re Barbarossa ha le orecchie d'asino". Chiunque passava, leggeva quelle parole e le commentava, sicché in breve tempo tutti seppero che il re aveva un orecchio mostruoso.

Come tale voce arrivò al re, questi suppose che il barbiere non avesse mantenuto il segreto; perciò lo fece arrestare e condannare a morte. (Proverbio: Il parete non tiene orecchie e sente)

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