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NA01293

Il grano del massaio

Viveva una volta un massaio che aveva un figlio, il quale frequentava le scuole. Finiti gli studi al suo paese, lo mandò a Napoli, dove ottenne la laurea d'avvocato, e tornò a casa.

Il padre aveva una estesa masseria, tutta seminata a grano, ed un giorno mostrandola al figlio disse: "Vedi, come va il seminato"? Quegli rispose: "Erba" A quella risposta il vecchio disse amaramente: "Oh, come mai costui ragiona in tal modo?" Al tempo della mietitura i contadini falciarono il grano, e lo misero sull'aia. Il padre disse al figliolo: "Vedi, quanti bei covoni di grano?" Ma quegli rispose: "E' tutta paglia!" Il vecchio rimase addolorato nel notare la insensatezza del figlio, e diceva fra sè: "Ho speso tanti quattrini per istruirlo, e costui è un ignorante"!

Allorché il frumento fu trebbiato e pulito, e il grano fu deposto nei granai il padre disse al figlio: "Vedi quanta ricchezza?" Egli rispose, "Verme". A tale risposta il povero uomo si disperò, perché s'accorse che il giovane era proprio un idiota. Quando poi vendette il grano ed empì il portafogli di quattrini, egli disse ai figlio: "Guarda che tesoro c'è qui?" Quegli rispose: "Ora sei davvero ricco: quando il grano era in erba, per una brinata poteva disseccare; quando era sull'aia, bastava un fiammifero per poterlo far bruciare; nei granai il verme lo poteva distruggere; ma ora che l'hai venduto, hai veramente un tesoro".

Allora il padre si ricredette sul giudizio che si era fatto del giovane, e pensò che egli aveva ragione di dire così.

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BUIO

BELLA DEL MONTE

Siccome che c'era una signora che era bella, sposò un principe e comprò (partorì) una ragazza, una figlia. E questa figlia era più bella di lei. La madre prese gelosia che la figlia era la più bella - perché lei era nominata la Bella del Monte, la madre. Allora lei guardava la ragazza e dice: «Ma come?! Tu sei più bella di me! Devi diventare tu la Bella del Monte?!». L'ha data a una balia, la donna che la cresceva, e questa qua ogni tanto l'andava a vedere e aveva sempre un'invidia: «Come mai? Io sono la Bella del Monte e la mia figlia... ». Doveva avere piacere e invece era invidiosa. Che cosa è nato: che ha detto al cocchiere che teneva - la signora - dice: « Tu ti devi prendere la mia bambina. La devi portare nel bosco. La devi ammazzare, mi devi portare il sangue e gli occhi della mia ragazza». Questo vecchio, questo cocchiere disse: «Niente di meno io devo uccidere quella bella bambina?!», disse sì alla madre, si prese la bambina e la portò nel bosco, lontano. Quando arrivò al centro del bosco disse: «Signorina scendete, però io dovrebbe fare come ha detto sua madre», «E cosa devo fare?», «M'ha detto che ti devo levare gli occhi, ti devo scannare e devo mettere il tuo sangue in questa boccetta», «Mamma mia - disse - niente di meno che tu c'hai questo coraggio di fare questo?! Lasciami che mi mangiano le belve del bosco! Prega al Signore, lasciami perdere! Ammazza il cagnolino, levagli gli occhi del cagnolino e prendi il sangue e portalo a quella sciagurata di mamma». Il cocchiere ha seguito l'ordine della ragazza e se n'è andato. Questa ragazza che cosa ha fatto? Era tutta vestita di seta. In quel bosco c'era un covo di ladri. Erano 36 briganti. Avevano una caverna e ogni giorno che uscivano da questa caverna chiudevano la caverna, prendevano la chiave e la nascondevano sotto un sasso. La ragazza da lontano vide tutto questo e quello. E allora la mattina sotto al gelo, sotto alle macchie delle frasche, la mattina questi qua mettevano sempre la tavola, mettevano tanti panini, erano tanta gente, tanti panini, tante bottiglie di vino, tanti piatti, tante forchette, tante cose e andavano, chiudevano la porta... Questa ragazza ha visto dove ha messo la chiave, quando loro sono andati è andata, ha preso la chiave, ha aperto la caverna, è andata dentro e ha visto i letti senza fatti e ha visto la tavola con pane, piatti, tutte le forchette. Che cosa ha fatto?

L'appetito... ha preso un pochettino per parte, un goccettino di vino per parte, l'ha fatto i letti, ha scopata la casa e poi si è nascosta. Ora veniamo che hanno rientrati questi signori. Hanno trovato la chiave un'altra volta, hanno rientrato e hanno visto i letti fatti, il pane assaggiato, il vino assaggiato, tutto assaggiato... "Dio mio. E chi è", E chi non è"... Quella stava nascosta sotto un masso di legna. Non potevano sapere chi era e chi non era. La mattina ha detto il capo dei ladri: «Bè, resta tu col moschetto e vedi chi è questa signora o signore che sta qui dentro. Se è un'opera buona, lascialo stare. Se è un malvivente ammazzalo». Allora questo qua si è nascosto. Quand'è stato più tardi allora questa ragazza è uscita da sotto alla legna come una farfalla, è andata a fargli i letti... questo qui la paura, si è nascosto anche lui... Ha fatto quello che ha fatto e si è messa un'altra volta al suo posto. Ecco che hanno rientrato. Dice: «Che cosa hai visto?», «Fratelli miei. Qui c'è una signorina che è più bella lei che la Luna», «E dove sta?», «Sta nascosta là sotto». Figurati! Allora sono andati, hanno scoperto: «Esci fuori, non prendere paura. Noi abbiamo bisogno di te. Noi siamo senza donne. Vogliamo una ragazza, una donna, una nostra sorella che ci assista a noi. Tu sei padrona di tutti i nostri beni», quanti miliardi, quanti ori, quelli rubavano, saccheggiavano e portavano tutto dentro a quella caverna. E allora che cosa è avvenuto? La madre andò da una meghiera, dice: «Io ho sognato che mia figlia non è morta. Quel vecchio mi ha tradito. Io so che la mia figlia è viva. Tu devi andare nel bosco, gira e vedi di trovare questa ragazza. E poi ti dico che cosa devi fare. Che sta tanto per te».

Questa qua ha girato, questa meghiera, per il bosco e ha visto questa ragazza innanzi alla caverna. E: «Signorina che cosa fate, che cosa...», tante domande. Dice: «Bè, se porto qualche abito di seta me lo volete comprare?», «Magari!» la ragazza. Allora andò dalla mamma, disse: «Ho visto la tua figlia. Le ho domandato se vuole comprare un abito di seta...», «Bè, allora - disse - noi dobbiamo studiare così: prendiamo un abito di seta tutto di addubbia (stregato), di calamita, che come se lo mette addosso deve andare a terra, deve morire». Restava 'addubbiata'. Allora il secondo giorno i compagni, i ladri, uscirono e restò la ragazza a far pulizia. E ogni tanto usciva davanti alla porta. Sta maghiera è passata apposta avanti, quando l'ha vista: «Signorina, ho portato l'abito. Quant'è bello», «Sì sì, quant'è bello. Quanto costa?», «Centomila lire», le ha dato centomila lire. Come se lo mette addosso piglia e cade a terra la ragazza, resta 'addubbiata'. Ora ce ne veniamo che si ritirarono i fratelli la sera. Quella ogni sera si metteva avanti alla porta e aspettava quando rientravano i fratelli, col fazzoletto bianco a fare un segnale. Quella sera non uscì, era morta, era 'addubbiata' a terra. «Che cosa ha fatto? - dice - La nostra sorella non esce davanti alla porta...» sono andati per entrar dentro e l'hanno vista tesa tesa in terra. «Oh Madonna! Gesù Cristo mio!». Si sono messi tutti e trentasei a piangere, l'hanno messa sul tavolo e hanno detto ai compagni: «Ora dobbiamo andare al paese, dobbiamo comperare una cassa, che la portiamo a seppellire domani». Va bene. Sono andati al paese, hanno comprato la cassa, l'hanno messa nella cassa... allora il capo dei ladri ha detto: «Noi questi soldi che noi abbiamo cosa ne facciamo? Li dobbiamo donare tutti alla nostra sorella» e vicino alla veste con uno spillo chi le metteva centomila lire, chi un milione, tutti di carta. Riempirono la veste tutta di soldi. Ora senti. Allora di notte, dice: «Noi la dobbiamo andare a seppellire al cimitero». L'hanno messa in groppa al cavallo, la cassa, e sono andati al cimitero, al paese. Hanno bussato al cimitero, al custode e ha aperto il custode: «Che c'è?», «C'è da seppellire la nostra sorella. Però badate, non la toccate, badate bene, che se no noi vi veniamo ad uccidere».

Sono entrati dentro, hanno preso la cassa, l'hanno messo là sopra e se ne sono andati. Il vecchio e la vecchia quando hanno chiuso la porta hanno detto: «Dobbiamo vedere che sta qui dentro?!». Sono andati per aprire la cassa e hanno visto l'abito tutto pieno di soldi «Madonna - dissero - E che, i soldi li dobbiamo mettere sotto la terra?!». La moglie cominciò a spuntare uno spillo, disse il marito: «Aspetta. Ora le togliamo veste e tutto, così, senza che perdiamo tempo». Come le tolgono veste e tutto risuscita la ragazza. Quelli si spaventarono a vederla viva. Piglia se ne scappa, se ne scappa e se ne va un'altra volta alla caverna. Va alla caverna, loro la chiave la mettevano sempre allo stesso posto, prese la chiave, aprì la porta, gli fece i letti, gli aggiustò il mangiare, tutti i bei servizi. Ecco la sera, sapeva l'orario che rientravano, col fazzoletto bianco a fare segnale. «Madonna! - dissero i fratelli - E' rimasto lo spirito, la nostra sorella è possibile che è resuscitata?!». Quando si avvicinarono e videro che era veramente la sorella: «E tu come ti trovi?!», «E voi avete riempito la veste piena di soldi...». E allora hanno detto: «Che se ne frega se s'hanno pigliato i soldi. Basta che abbiamo avuto la sorella nostra». Allora hanno messo i dispacci 'chi si voleva innamorare di questa ragazza, hanno fatto le fotografie sui giornali e stavano tanti miliardi di dote. Se ne innamorò un principe. Gli portarono l'ambasciata. Combinarono il matrimonio. Voi sapete che gli sposalizi dei principi s'invitano tutti i principi, tutti i baroni. Capitò anche la madre e il padre. Il padre non ne sapeva niente di questo. Dopo fatta la cena, tutti i bei servizi, allora disse: «Adesso ognuno di noi deve raccontare un suo fatto» - come i fatti che stiamo raccontando noi. Per prima sono io - disse la signorina - Io ero figlia del principe...», il padre saltò: «Niente di meno la mia figlia e dice che era morta». «Mia madre ebbe gelosia perché lei era nominata la Bella del Monte, io ero più bella di lei... » tutta la sua storia. Allora la madre venne condannata alla fucilazione e morì.

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LUMIA

LA FURBA LUMIA

Anticamente il limone si chiamava "lumia".

In un paese viveva una fanciulla di nome Lumia e tutti la chiamavano "Verde Lumia" per la sua bellezza e la sua furbizia. Un giorno si sposò con un vecchio ricco. La sera delle nozze la fanciulla che non voleva assolutamente concedersi al vecchio, si ritirò nella stanza da bagno, e mise in un catino due colombe con le zampe legate, ci mise l'acqua, si udiva così un rumore uguale a chi si lava. Il vecchio marito attendeva pazientemente che gli sciacquii cessassero. Verde Lumia nel frattempo raccolse tutte le sue cose: i regali costosi e... scappò. Alla fine il marito andò nel bagno e accortosi dell'inganno gridò:

- Brutta facchina, torname l'anelli

ca me costara 33 castelli.

- Brutti facchinu, torname li baci,

sì bruttu, sì becchiu e me nu me rimasi!

Così gridando Verde Lumia correndo come il vento, lontano dal vecchio marito scappò.

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cece

COME SI DIFFUSE LA RAZZA DEI CECI

 

Una donna non aveva figli e diceva:- Gesù Cristo mio, fammi avere un bambino, pure piccolo piccolo come un cece. E si teneva un cece sempre vicino. Tanto pregò, tanto fece che il cece si animò e la donna poté dire di avere un figlio anche se piccolo piccolo, anche se cece.

Il cece Ciciaricchiu crebbe si fece grande, anche se era sempre piccolo. La mamma lo mandava a fare le compere. Ciciaricchiu, quasi rotolando rotolando andava al negozio, comprava al roba, ma non pagava.

Come faceva? Andava dal bottegaio, sceglieva la roba che la mamma aveva chiesto e, quando il bottegaio gli consegnava il tutto e voleva in cambio i soldi, con un salto da acrobata gli si infilava nel naso.

- Esci! Esci! - gridava il bottegaio.

E lui, nel naso, dal naso faceva finta di non sentire. E solo quando il bottegaio gridava: - Va bene, va bene. Non pagare niente, ma esci dal naso...

Lui usciva e, con la spesa, se ne tornava dalla madre.

Ogni bottega, ogni bottegaio concedeva ormai gratuitamente ogni ben d'Iddio a Ciciaricchiu per paura che s'infilasse nel naso minacciando di farlo diventare la sua casa.

La mamma "nienti" sapeva.

Passarono i giorni, passarono mesi ed anni... finché un giorno, a casa di Ciciaricchiu, si presentarono le guardie e dissero tutto alla madre.

- "Disgraziato! Rovina famiglia! Senza onore! Ladro..." e mascalzone e tanti di quegli eccetera eccetera di rimproveri gli urlò la santa donna della madre, ma lui, si vedeva dal suo atteggiamento, non si sentiva castigato, anzi... se la madre non l'avesse pensata diversamente, sicuramente egli avrebbe insistito nel suo comportamento con più cattiveria.

Tutto questo capì la madre e di conseguenza, prese un guscio di noce, ci mise dentro Ciciaricchiu, lo coprì con l'altro guscio di noce - per paura che scappasse - e anche con grande dispiacere l'abbandonò nell'immenso mare. Dal mare, la noce arrivò davanti ad uno scoglio, un'onda scagliò la noce col cece sullo scoglio, la noce ci aprì e ne uscì una pianta: infatti a contatto dell'umidità Ciciaricchiu era diventata pianta e quando ammarò cadde sul terreno circostante mettendo radici. Poco tempo dopo la pianta si fece grande grande ed ebbe tanti altri Ciciaricchiu che i vari temporali e venti sparsero per il mondo.

Buoni i ceci. Ringraziamo quella madre, ma...

Non mangiatene molti... gonfiano la pancia e diventano aria. 

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coniglio

IL FURBO CONTADINO

Un ricco fattore aveva al suo servizio un bracciante molto furbo. Questo bracciante invitò a casa sua il padrone. Prima istruì ben bene la moglie: - Cuoci bene la pignata; quando vedi arrivare il padrone, pulisci ben bene la chianca, e appoggia la pignata nuovamente sulla chianca calda.

Quando venne il padrone disse: - Ma che bella pignata, com'è che bolle senza fuoco?

Rispose il bracciante: - E' una pignata fatata, che cucina senza fuoco!

- Me la vendi?

- Sì, ma solo per cento soldi!

Il padrone se ne andò tutto contento e non capì mai perché a casa sua quella pignata non cucinò mai senza fuoco. Finiti i cento soldi il bracciante disse alla moglie: - Domani verrà il padrone a pranzo. Quando sarà pronto lascia libera questa lepre dicendole: - Vai a chiamare mio marito! Fai come ti ho detto e non ti preoccupare.

Così fu!

Il padrone venne, il pranzo era pronto... La moglie dalla gabbia fece uscire la lepre dicendole: - Vai a chiamare mio marito!

Il bracciante dopo poco arrivò e rimise tranquillamente la seconda lepre nella gabbia dicendo:

- E' venuta come al solito a chiamarmi Andiamo a tavola!

Il padrone chiese al bracciante che gli vendesse la lepre addomesticata. Moglie e marito fecero finta di farlo con molto dispiacere e gli chiesero 300 soldi. Il padrone la pagò e se la portò a casa. Il giorno dopo la moglie del padrone la liberò, chiedendole di andare a chiamare il marito e da allora non la videro più. Quando finirono i 300 soldi il bracciante si fece venire un'altra idea...

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