Questa sceneggiatura utilizza due storie:

Papa

Personaggi

Fra Paolo
Fra Antonio
Signore

Profeta
Pinco
Pallino
Rimbalzino
Cardinali
Vescovi
Preti
Popolani

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                 Pellegrino medievale          Pellegrini con sfondo Chiesa          Altro pellegrino

           A sipario aperto s’ode da lontano la voce del profeta: predica. S’avvicina e quando è in posizione, al pubblico, declama.

  Profeta       Fratelli, Sorelle: frutto dello stesso seme, ascoltate!

Ascoltate la parola:
il pozzo è profondo
il cielo scaccia l'immondo!

Si soffre per gioire
Si muore per rifiorire!
Bui  i nostri giorni, ma...
il sole spunterà!
Soffriamo! Soffriamo!

Più soffriremo, più gioiremo!
Sotto la corteccia
matura il prelibato frutto.
In questa sofferenza
matura felicità!
Due fratelli, che la deviante ricchezza partorì,
solo nella severa povertà squarceranno le nuvole per regalarci il sole.

Erano ancora ragazzi quando, disgraziatamente, rimasero orfani e, per le troppe spese e i molti debiti da pagare, si ritrovarono poveri. Fu allora che, anche per sfuggire alla fame, decisero di farsi frati. Al seminario, non potendo sostenere le spese per la retta, furono allontanati. Soli, poveri e disorientati si dettero all'accattonaggio. Vagavano continuamente di paese in paese elemosinando il necessario per vivere e, vagando vagando, dettero inizio a questa storia: alla storia che darà dignità all’omo.
Occhi e orecchi, Fratelli e sorelle!

 Si sentono delle voci che possono provenire anche dalla platea. Si concretizzano due giovani frati, sono vestiti come vestivano i pellegrini che si recavano a visitare i luoghi santi (vedi figure). Ora che sono in vista... si riconoscono: Paolo e Antonio.

Antonio         (Viene ripetendo sempre la stessa domanda) Perché? Perché, fratello Paolo, non ci hanno più voluti al Seminario? Perché? (Ripete come se ogni volta fosse per la prima volta. Frate Paolo continua, lentamente, a camminare per niente innervosito)

            Quando sono giunti in scena, ben in vista, Paolo si ferma e aspetta Antonio che viene ripetendo la solita litania.

Paolo           (Cercando di restare calmo; parla ad Antonio come se fosse ad un sordo: ben articolando e con un tono di voce appena accentuato) Ascoltami bene e cerca di ricordartene: Noi eravamo ricchi, ma senza un lavoro. Quella nostra ricchezza ci veniva dall'eredità dei nostri genitori. Siamo andati al seminario e, per pagare la nostra istruzione, abbiamo speso tutti i soldi. Bene, dimmi ora di grazia perché ci hanno mandato via dal seminario? (Non aspetta la risposta e subito...) Perché non ci hanno mandato via! Ci hanno detto: "La povertà è il miglior abito dell'uomo! Andate in pace così ben vestiti e l'umiltà sia il vostro cibo!" Hai capito perché? Con la nostra bella povertà ora andiamo buoni buoni per le strade di questo mondo. Siamo diventati poveri. Siamo frati, ma poveri. I poveri come noi che non sanno fare niente, che sono frati, che hanno deciso di andare a trovare il papa per farsi benedire, come devono fare per arrivare a Roma? (Non aspetta la risposta e subito...) Devono, con umiltà, guadagnarsi da vivere chiedendo l'elemosina! (Pausa) Hai capito? (Non aspetta la risposta e subito...) Sì! Hai capito! (Sedendosi per terra) Ora umilmente riposiamoci, umilmente mangiamo qualcosa e poi umilmente riprenderemo il cammino verso la santa città, sede del santo padre. (Si siede e con cenni invita Antonio ad accomodarsi vicino)

Antonio      (Si siede. Ci pensa un po' e poi...) Perché urli? Non sono sordo! Io ho soltanto - umilmente - fatto una domanda.

Paolo         (Con tono sbrigativo) Solo una domanda e io... ti ho risposto! Ora dimmi tu: dove stiamo andando?

Antonio     (Illuminandosi in volto) A Roma! Tu mi hai chiesto: "Vuoi venire con me a Roma a baciare i piedi al papa per meritare l'indulgenza plenaria?" Io ho detto sì e siamo partiti già da parecchio tempo. Viaggiamo e riposiamo... viaggiamo e riposiamo... viagg...

Paolo        ... e mentre riposiamo ci rifocilliamo... (vedendo lo sguardo assente di Antonio) ... mangiamo! (Concludendo) Tira fuori il tozzo di pane e dividiamocelo in santa pace.

Antonio     Il tozzo di pane. (Nella sua bisaccia, mentre ripete: "il tozzo di pane", cerca il tozzo di pane. Poi, dopo aver immerso la testa dentro la bisaccia, guarda Paolo e...) Non c'è il tozzo di pane! (Rivoltando la bisaccia) Nella bisaccia non c'è niente! E perché mi chiedi il tozzo di pane? Non ricordi che non più tardi di ieri abbiamo finito sia il pane che i soldi? E non ricordi che mi avevi promesso un prestito?

Paolo        (Pazientemente) Sì! Ricordo: quando ti chiesi di venire con me a Roma tu mi chiedesti il prestito per affrontare il viaggio. Sì, ricordo. Ricordo che, allora, io promisi di soddisfare la tua richiesta durante il viaggio. È giunto il momento: terrò fede alla promessa ora che abbiamo esaurito tutte le scorte. (Pensando) Devo farti il prestito... devo farti il prestito, devo farti ... Come farti il prestito...? come...? (Deciso) L'elemosina! (Di nuovo pensieroso) E a chi? (Guardandosi intorno) Non c'è anima viva! Non passa anima viva! E' inutile! È destino che non si debba arrivare a Roma! (Al fratello) Perché, dimmi! Indovina: perché?

Antonio    (Logico) Perché se il destino avesse voluto non ci avrebbe fatto rimanere senza soldi e senza provviste! (Breve pausa) Se invece il destino fosse benigno e facesse in modo che...

              S'ode fischiettare fuori scena! I due si guardano. Antonio indica la fonte del suono e quando appare un uomo, elegantemente vestito, i due, da seduti, lo guardano mentre il signore si spazzola con le mani i pantaloni. Signore - questo il suo nome - è ben vestito e la sua giacca, dalla parte del cuore, presenta uno strano rigonfiamento: contiene un grosso portafogli che sarà mostrato al momento opportuno.

Antonio     (Indicando il signore) Il destino!

Paolo         (Zittendolo) Sc-sc-sc-sc, stai zitto ché forse hai ragione!

         Signore non si era accorto dei due. Ora li vede e, miope, inforca delle lenti che gli pendono dal collo. Li guarda come se fossero dei reperti. Li studia.

Signore       Oh Signore, Signore! Che vedo? Che cosa sono? Chi siete? Perché siete così? (Poi allontanandosi dai due, con le mani giunte e lo sguardo al cielo) In che mondo viviamo. La depravazione! Questi giovani. Per la strada. Dove arriveremo? Che cos'è il mondo! Oh Signore, Signore! (Poi si rivolge ai due) Ma vi rendete conto? (Rimproverandoli) Non si dorme per strada! Potrebbero passare degli altri che non dormono per strada ma vanno per strada per fare ruberie... Potreste ammalarvi: una pioggia, un temporale, un... che so! Voi giovani non sapete che nel mondo chi sta male non sta bene? (Sguardo al cielo e mani giunte) Oh Signore, Signore!

Paolo        (Alzandosi) Ma signore! (Mentre Signore continua la sua lamentela al cielo. Chiamandolo...) Signore? (Signore smette e lo guarda) Ma noi dormiamo per strada perché non abbiamo casa!

 Signore     (Sorpreso) Non avete casa? (Pensieroso: a se stesso) Non hanno casa! (Poi ad alta voce, cambiando tono) Ah, ma allora è tutto diverso. Non avevo per nulla pensato che potesse esserci anche gente che non...

Paolo       Signore sareste così misericordioso da farci l'elemosina?

Signore     (Sguardo al cielo e mani giunte) Oh Signore, Signore! A me? A me? (A Paolo e contemporaneamente scoprendo Antonio) Io, per tua e... sua norma, sono tanto misericordioso che caritatevole.

Antonio    (Come per dire: "Allora che aspetti!") Allora?

Signore     (Ad Antonio) E tu chi sei? Come ti chiami? Da dove vieni? Dove vai? (Non ammette risposte) Le mie ricchezze sono sconfinate! La mia terra si estende per centinaia e centinaia di ettari. Le mie case, i miei palazzi, le mie ville.... (Descrive a cenni) I miei forzieri.... (Poi di scatto ricorda la richiesta) Volete l'elemosina? Per farne?

Paolo      (Trovando una pausa tra le parole di Signore) Vogliamo il necessario per recarci a Roma dal Papa.

Signore    (Sguardo al cielo e mani giunte) Oh Signore, Signore! (A se stesso) Dal Papa! Sono due poveri diavoli... (Pensoso) o due angeli? Se sono due angeli sapranno le risposte appropriate... se sono due.... (Sguardo al cielo si fa un segno di croce e con le mani giunte) Oh Signore, Signore! (A Paolo) Dimmi: Cos'è il mondo?

Paolo      Il mondo! Il mondo è un gran giocattolo...

Antonio   (A parte commenta ogni descrizione di Paolo) ... per gli altri non per noi...

Paolo       in cui c'è chi ride

Antonio    Non ricordo di aver mai riso

Paolo        c'è chi piange

Antonio     Sempre

Paolo        c'è chi lavora

Antonio     Questo tocca sempre a me

Paolo         chi ozia

Antonio     ... e questo sei tu

Paolo         chi mangia

Antonio     chi digiuna

Paolo         chi beve...

 

Antonio      per riempirsi lo stomaco basterebbe anche un sorso d'acqua, ma...

Signore       (Sguardo al cielo e mani giunte) Oh Signore, Signore! (Ai due: indice puntato) Ecco Satana! (Sguardo al cielo e mani giunte) Oh Signore, Signore! Ti ringrazio: mi rendi tutto più facile... li riconosco, sono...

Antonio     (Interrompendolo e alzando la voce) Il mondo è fatto a scale: c'è chi scende e c'è chi sale!

                Silenzio. 

Signore      (Sguardo al cielo e mani giunte: con esagerata allegria, saltella) Oh Signore, Signore! Grazie, Signore! (Prende dal cinto una sacca piena di monete e la svuota su Antonio)Tieni! è tutto tuo. I tesori di questa terra servono ad acquistare buone azioni. Quella è la moneta che...

Antonio e Paolo    (Si lanciano sulle monete e mentre le raccolgono...) Si mangia... si mangia... 

Signore      (Esaltato: danza e ripete:) Le mie ricchezze in cambio di buone azioni. Voglio fare del bene.

               Quando tutte le monete sono state raccolte, di colpo il buio impone il silenzio. Brevissima pausa. La luce si riaccende: in scena sono solo i due fratelli che mimando la camminata mangiano avidamente. Si vedono chiaramente due grossi pezzi di pane in una mano e nell'altra, mentre Antonio ha un pezzo di formaggio, Paolo ha una bottiglia di vino da cui beve ogni tanto.

Paolo     (Ridendo e comunicando ad Antonio il pensiero che lo fa ridere) Antonio, ti rendi conto? Io, il fratello da tutti ritenuto più intelligente, non sono riuscito a dare una risposta che ci consentisse di sfamarci... tu, il fratello che tutti dicono che non ha cervello... (Mangia, ride e poi beve. Si può cominciare a questo punto ad avviare gli effetti che sono di preparazione al temporale che si scatenerà tra poco) "Un fratello intelligente e uno un po' scemo" dicevano al seminario. "Povero Paolo che è costretto a fare da padre e madre ad Antonio... " Così dicevano anche al paese. Invece ora tu hai dato da mangiare a tuo fratello e lo hai salvato da fame sicu... 

Fulmini, lampi e tuoni. Le luci tremolano e si spengono mentre i richiami dei due si diversificano e si allontanano. Si vedono in questo luce/buio le sagome dei due: Paolo che si allontana uscendo di scena e Antonio che, coperto dalla sua bisaccia, è fermo. Una campana suona, molto lontana, il ritmo di morte.

Paolo     (Uscendo di scena durante il temporale) Antonio! Antonio, vieni con me! Vieni! Antonio dove sei? Dove sei? (ripete ed esce credendo di sentire la voce di Antonio fuori scena)

Antonio  (Fermo, con le braccia levate tiene la bisaccia come copertura e chiama) Paolo! Paolo sono qua! Dove sei? Dove sei?

Pochi attimi e ritorna la calma. Antonio è solo in scena. Si guarda intorno.

Antonio   (Constatando) Più! Fra Paolo non c'è più! (Poi, come se ricordasse all'improvviso la sua situazione..., urla:) Paolooooo! (Calmo) Solo! Sono solo! E ora? (Con raziocinio) Ora punto verso Roma! Paolo punterà verso Roma... e lì c'incontreremo! (Domandando a se stesso) Vado? (Dando una risposta) Vado! Dietro al sole che mi indica la strada della Luce! (Esce cantando un canto appropriato)

Rimbalzino      (Mentre gli altri continuano a cantare, sospende la sua partecipazione al coro e, dopo aver dato uno sguardo di approvazione al posto e dopo aver ordinato il silenzio con l'alzata di un braccio, dice:) Qui andrà bene! Sosteremo il tempo necessario per riprendere le forze.

Pinco e Pallino  (Liberandosi dei bagagli che portano sulle spalle) Era ora!

Pallino            Grazie a Dio abbiamo superato il terribile momento.

Pinco              Un temporale mai visto né sentito. Ma per fortuna siamo quasi arrivati!

Rimbalzino       (Prende dalle spalle un sedile pieghevole che portava a tracolla, lo apre e si siede) Il sole ha fatto la sua splendida apparizione sul santo luogo. Lì, dove s'è posato il sole, tra poco noi saremo e godremo la beatitudine. 

Pinco e Pallino   (Imitando Rimbalzino, si siedono. Disposti in semicerchio mangiano e bevono con parsimonia)

Rimbalzino      (Dopo aver bevuto alla borraccia, pulendosi col braccio le labbra) Certo che il segnale era evidente.

Pinco              Sembrava la fine del mondo.

Pallino           Pensavo che da un momento all'altro avremmo visto comparire Noè col suo barcone.

Pinco              Sembrava la fine... di questo mondo di peccatori.

Rimbalzino      (Estatico) Ma il Signore faceva sentire la sua voce: "Il papa è morto!" (Spiegando agli altri) Io l'ho sentito! L'ho sentito, vi dico!

Pinco             (Soppesando le parole di Rimbalzino) è un miracolo! Sì, un miracolo. (Agli altri) Io non l'ho sentito e non credevo alle parole di Rimbalzino, ma quando...

Pallino         (Interrompendolo) Palla, amico mio, anch'io non ho creduto! Anch'io ho pensato alle solite esagerazioni di Rimbalzino.

Pinco            ... Ma le campane prima e la conferma di quei viaggiatori che abbiamo incontrato...

Pallino         (Con importanza) Un evento straordinario! (Con dispiacere) Chissà come questa storia si evolverà?!

 

Pinco            (All'amico) Non disperare, amico Pallino..., non disperare: le vie del Signore... 

 

Rimbalzino   .... portano a Roma e - subito! Alziamoci e partiamo! Un nuovo papa sicuramente importante sarà eletto dopo questi eventi. Partiamo e aspettiamo. Io voglio esserci quando sarà eletto questo papa che sicuramente lascerà un segno dopo gli annunci di questa notte.

Pinco e Pallino   (Imitando Rimbalzino che ha piegato la sediolina e l'ha riposta a tracolla sulla spalla, si preparano) Andiamo! Partiamo e cantiamo un inno. (Escono cantando)

            Come prima: mentre i tre escono cantando, dall'altra quinta si ode una voce solista che canta sovrapponendosi al coro che si dissolve.

Profeta         (Arriva in scena. Vede il pubblico. Prende dalle spalle un banchetto e, dopo esserci salito, comincia ad arringare la sua profezia

           Chi è lo peccatore?
Chi? Lo verme ingrato?
Chi quel'essere imperfetto?
Chi fu lo scacciato dalle gioie?
Chi lo assassino lordato di sangue?
Chi fuor li primi ladri?
Chi? Chi? Chi?

           L'omo! L'omo! Sempre dell'omo parlo!

           Quel composto di animata creta!
Questo ingrato dono!
Questo coronamento d'un sogno!
Quest'essere raziocinante!
La gioia dello Creatore!
Il pensiero, la intelligenzia su due gambe...
l'omo...
Ha tradito! Ha tradito se stesso.
 
Quando lo viaggio cesserà e torneremo a reincarnare l'omo e troveremo il Bello ricomposto in questo riformato Paradiso, allora... solo allora capiremo e vedremo e gioiremo.

Solo allora vedremo realizzato il gran disegno.

"Ogni cosa è vanità" dice il saggio.

"Siate dannati!" fu udito quando Babilonia precipitò.

"Anche tu, figlio mio" disse Cesare a Bruto armato.

L'ingratitudine, la vanità... lo peccato! sono causa di dannazione!

Ravvedetevi! Ravvedetevi!

Il nuovo Papa può concedere la grazia!

Il nuovo Papa è l'annunciato che attendevamo: esso sarà chiamato il Papa Buono... il Papa della speranza!

           Vado! Vado ad assistere al lancio dell'uccello della pace, 
l'uccello del candore, della purezza: la colomba!

Sarà stabilito che una colomba sarà lanciata nella grande piazza del Vaticano e l'uomo sul cui capo andrà a posarsi il bianco volatile sarà il designato.

           Andiamo... l'evento non può attendere! 
(Scendendo dal banchettino e portandoselo via)

          Andiamo e cantiamo. Cantiamo e andiamo... (Cantando esce di scena)

           Buio! 

           Nel buio, mentre il canto del Profeta - a finire - lentamente svanisce, il tocco di una campana, ritmata allegramente, fa da sottofondo ai silenziosi chierici e/o prelati che allestiscono -a centro scena- , in silenzio e con la massima concentrazione come fosse un rituale, il palco pontificio: un fondale color porpora ed un seggio riccamente dorato.

                Si potrebbe, a questo punto, utilizzare il massimo dei giovani attori. Infatti, mentre viene sovrapposto alle campane un canto gregoriano, giungono in scena, in corteo, i vari personaggi del clero: Cardinali, Vescovi, preti e chierici che, facendo ala,accompagnano il giovane Antonio - ora Papa - verso la sedia papale. 

Antonio     (Giunto sulla pedana e rivolto al popolo e al pubblico che assiste) Pace! Pace! Pace! (Un coro di ovazioni e comincia la sfilata di personaggi che vanno dal papa a baciargli la mano. Dopo alcuni pellegrini che gli baciano la mano e si dispongono sul palcoscenico, ecco arrivare Paolo che commosso bacia la mano ad Antonio)

Paolo        (In ginocchio, di profilo al pubblico, dopo aver baciato la mano) Padre, tu ch'eri mio fratello hai raggiunto il sommo gradino della cristianità. Sei nato sotto propizia stella: io, che ero il dotato, sono servito al coronamento del disegno: guidarti fino a questo punto. Tu che avevi bisogno di prestito per poterti recare dal defunto papa, mi hai prestato la somma che serviva completare il mio viaggio. Ora, io ch'ero qui per baciare la mano al sommo gerarca, bacio la mano - da semplice frate - al sommo fratello.

Antonio   (Facendolo alzare e presentandolo al popolo) Questi era mio fratello in carne ed in Cristo ora è uno dei miei fratelli... il gregge vuole il pastore ed egli è la pecora che meglio conosco e che con me, come in passato, percorrerà lo stesso cammino e nessun temporale potrà più dividerci. Siedi sul tuo scanno a me vicino. (Paolo apre lo scanno e si siede a sinistra di Antonio) 

Signore  (Dopo aver assistito al discorso, si getta in ginocchio e così procede fino alla sedia papale. Dopo avergli baciato la mano)Oh Signore, Signore! Mai avrei pensato di condividere questo momento di gioia con un frate che ho da poco conosciuto e da cui avevo ricevuto già segni di saggezza: Eccellentissimo Padre, mi riconoscete? Oh Signore, Signore! Sono quel signore al quale concedeste la conoscenza del mondo. "Il mondo è fatto a scale c'è chi scende e c'è chi sale!" diceste. Vi ricordate? Oh Signore, Signore!

Antonio    (Anche con lui tiene lo stesso comportamento: si alza e lo presenta al popolo) Ti riconosco! Oggi, da questo alto gradino, riconosco tutti miei fratelli e riconosco in te l'uomo che benevolmente concesse l'elemosina dell'anima ad un povero frate che ti chiese l'elemosina del corpo. Vieni, anche tu siederai con me per vivere in grazia questo momento terrestre... (Con un sorrisoOh Signore, Signore! (Signore si siede su uno scanno che gli viene posto sulla destra della poltrona papale. Sono tutti seduti e quando entra il Profeta il canto gregoriano che impercettibile faceva da sottofondo, ad un suo cenno s'interrompe)

Profeta     (Con ampi gesti, dopo aver interrotto il canto gregoriano) Eccolo il Papa Buono!    

                 Eccolo il rappresentate! Eccolo l'omo tra l'omini! La nuova era sta per

                  cominciare... e, mentre la nostra scena si conclude, voi.. tutti voi non dimenticate:

                 "Il mondo è fatto a scale: c'è chi scende e c'è chi sale!".

(Il canto gregoriano sale altissimo e, mentre il Profeta va a baciare la mano al Papa rimanendo incastonato nella composizione plastica che si è venuta a formare, la luce si dissolve lasciando il campo al coro gregoriano.)

Fine

 

 

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