Approfondimento della storia

UccelParadiso

 

   

Per lo studioso
 

Corrisponde al tipo 550 nella classificazione Aarne-Thompson (l’uccello, il cavallo e la principessa)Due elementi caratteristici di questo tipo, che compaiono anche in questa variante pugliese, sono il cavallo magico, che bisogna procurarsi prima di poter recuperare l’uccello prodigioso, e la volpe, con la quale i due fratelli maggiori, partiti alla ricerca dell’uccello, sono scortesi, mentre il minore le dà da mangiare ed è da questa aiutato nell’impresa.Di solito, i due fratelli maggiori, invidiosi per aver fallito nella ricerca dell’uccello incantato, là dove il minore è riuscito, derubano il protagonista e lo gettano in un pozzo. In questa versione pugliese il motivo dei fratelli maggiori invidiosi non compare: i due, infatti, vengono uccisi nel corso della loro ricerca, e non si parla più di loro. Inoltre, alla fine, nella fiaba pugliese si innesta il tipo 313 nella classificazione Aarne-Thompson (la ragazza che favorisce la fuga dell’eroe): a questo tipo fiabesco, infatti, appartiene l’elemento delle tre sorelle uguali, fra le quali l’eroe deve riconoscere la principessa, e della successiva fuga resa possibile dall’aiuto della ragazza.

In questo tipo di racconto, infine, compaiono il motivo L10 nella classificazione del Thompson (il figlio più giovane vittorioso) e il motivo H1331.1 (la ricerca dell’uccello meraviglioso).

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Per il letterato

La fiaba ha una notevole storia letteraria: la troviamo, con leggere variazioni, già nelle Mille e una notte, e a partire da quell’epoca ha conosciuto frequenti rifacimenti letterari.

Per il folklorista

Si è così radicata nel repertorio orale dei novellatori di quasi tutti i paesi europei, e lo stesso spirito di fondo della narrazione sembra talmente risentire della sensibilità che ispira altre notissime fiabe orali, che non si può dubitare della sua natura fondamentalmente popolare. È molto conosciuta in Scandinavia, in Italia, in Russia, nei Paesi Baltici e in tutto il resto d’Europa. Gode della stessa popolarità nell’Asia occidentale e nell’Asia meridionale. Ne sono state registrate diverse versioni in Armenia, in India, in Indonesia, nell’Africa centrale e tra i francesi del Missouri. Con tante versioni europee e tante versioni asiatiche, che praticamente si bilanciano, diventa un azzardo formulare ipotesi sul luogo di nascita senza che sia stata compiuta un’accurata analisi storica e comparativistica delle diverse varianti e della loro diffusione nello spazio e nel tempo.

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Per il bibliografo
Compare nelle seguenti raccolte:

  • J. & W. GRIMM, Kinder- und Hausmärchen, Leipzig, 1856, libro I, n. 57.

  • I. CALVINO, Fiabe italiane, Torino, 1956, n. 46.

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte IV, n. 27, parte V, nn. 9, 16..

  • L. GONZENBACH, Sichilianische Märchen, Leipzig, 1870, 2 voll., n. 51.

  • G. PITRE’, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo, 1875, 4 voll., II, n. 79.

  • R. FORSTER, Fiabe popolari dalmate, “Archivio per lo studio delle tradizioni popolari”, X, Palermo, 1891, n. 10.

  • A. IVE, Opuscolo per nozze Ive-Lorenzetto, contenente quattro fiabe istriane, Vienna, 1877, n. 4.

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