Approfondimento della storia

ciabattino

 

                                Per lo studioso

Anche nel tipo *1661 della classificazione dei tipi fiabeschi siciliani del Lo Nigro (S. LO NIGRO, Racconti popolari siciliani, Firenze, 1958, pp. 274-275) troviamo un ciabattino allegro e spensierato, a cui un re regala del denaro: il protagonista però dopo un po’ si sbarazza dell’oro ricevuto, riconoscendo che esso è solo fonte di preoccupazioni. Nel tipo fiabesco siciliano, però, l’episodio è solo lo spunto iniziale che dà il via a una serie di contrasti dal tono burlesco fra il re e il ciabattino. In questa fiaba pugliese, l’episodio dell’oro ricevuto in dono e restituito è autoconclusivo.


Per il letterato
 

La fiaba pugliese sembra derivare dall’analoga narrazione del La Fontaine, “Il Ciabattino e il Banchiere” (VIII, 2), in cui un banchiere, invidioso del buonumore del suo vicino ciabattino, gli dona un’ingente somma di denaro. Il ciabattino nasconde il denaro in casa, e però perde il sonno e la serenità, e così alla fine decide di restituire il denaro al banchiere.

La storia pugliese, evidentemente, dipende da questo modello letterario, e soprattutto racchiude la stessa morale: la troppa ricchezza è solo fonte di preoccupazioni.

Per il folklorista

 

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Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte II, n. 15.

  • L. ANGIULI – L. DI TURI –V. MATERA, La morale della favola, Putignano, 2007, p. 67.

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