Teschio di cristiano

La morte è uguale per tutti

C’era una volta, in una ricca ed amena vallata, un castello. In questo splendido castello, attorniato da servi, passava la vita vagabonda un duca bello, ricco e superbo. Quando qualche mattina usciva dal castello, con il suo seguito di cani e nobili cavalieri, i contadini si facevano il segno di croce e imploravano la protezione di tutti i santi: le terre che essi coltivavano con tanto amore e con grandi speranze, sotto l'arroganza degli zoccoli dei cavalli, subiva danni tali da compromettere l'annata e la sopravvivenza dei contadini. Tanti i soprusi che commetteva e faceva commettere alle sue guardie che il popolo tutto lo temeva e odiava. 

La sua strafottenza giungeva addirittura a ridere della povertà dei contadini e molte volte fu visto, con i suoi degni compari, banchettare sui prati assistito da servitori e da sbavanti sguardi che si accalcavano dietro i cespugli per soddisfare la curiosità.

Un giorno, cavalcando cavalcando solo soletto, scorse nella verdeggiante vallata un vecchio eremita che osservava attentamente un cranio di cristiano. Gli si avvicinò, e gli disse con tono derisorio: "Buon uomo, perché considerate questo teschio con tanta attenzione? Che volete scoprirvi?"

L'eremita con occhio grave, gli rispose: "Voglio conoscere se questo cranio apparteneva ad un principe prepotente e ricco, oppure ad un mendicante; ma è un'ora che lo esamino, e mi è impossibile saperlo".

Il duca capì o non capì l'allusione del vecchio? Rifletté sulla caducità delle umane grandezze?

 Da quel giorno non fu più visto aggirarsi nelle campagne con il suo seguito; da quel giorno i contadini riprendono dalla terra il frutto del loro lavoro e, fino a qualche giorno fa, vivevano felici e contenti.

approfondimenti2SIPARIO