NUVOLA

Cuore di madre

Vivevano felici un uomo ed una donna con la loro piccina a nome Graziella.

La morte venne a spezzare quella felicità portando via la madre. Il povero uomo credendo di trovare un conforto a tanta sciagura, sposò una vedova che aveva una figlia più grande di Graziella. Poiché questa era bella e la figlia era brutta, la madrigna la odiava cordialmente e, mentre alla propria figlia faceva vincere tutti i capricci e le permetteva di fare la bighellona, alla figliastra ordinava tutti i servizi e le limitava il pane.

Graziella ricordava le carezze e i baci della madre e piangeva; a lei rivolgeva sempre il suo pensiero, ed invocava la morte che la congiungesse a chi tanto l'aveva amata.

Un giorno la madrigna, che spesso la bastonava perché, secondo lei era sciocca e cialtrona, le dette un grosso involto di lana e le ordinò di andare in campagna a filarla, minacciandola che, se non la filava tutta fino alla sera, sarebbero state botte.

Graziella, che tremava dinanzi alla madrigna, si avviò per la campagna, e piangendo pregava Dio che la facesse morire. Ad un punto s'imbatté in una vecchierella, che le domandò perché piangesse. La fanciulla le raccontò tutte le sue pene, e quella, presala per la mano, la condusse in una vicina casella, dove lavorando velocemente in breve ora filò tutta la lana.

Baciata mille volte la fanciulla, disparve. Graziella rimase trasecolata, e voleva sapere chi fosse la bella fata; ma quella era scomparsa. Tutta felice tornò a casa, ma la madrigna indispettita di vederla tornare così presto e con la lana filata, invece dl accoglierla festosamente e di ringraziarla, le disse ingiurie e vituperi. Volle sapere come avesse fatto a terminare in sì breve ora così lungo lavoro; e conosciuta la cosa, disse che la figlia era stregata e la batté.

Il giorno dopo per darle un nuovo tormento, le ordinò di andare ad accattare pezzi di legna in campagna, ed aggiunse che, se vendendoli non avesse ricavato almeno dieci lire, l'avrebbe bastonata. Graziella col cuore straziato dal dolore, s'avviò per la campagna, e cominciò a raccogliere qualche sterpo; ma come fare per riempire il grosso sacco? Mentre si disperava e singhiozzava, apparve la vecchietta del giorno avanti, la quale la confortò, e le dette una borsa piena di monete, dicendole: "Figlia mia, io sono tua madre, fra giorni mi raggiungerai in paradiso". Così detto disparve.

La fanciulla commossa e stupita dinanzi a tanto prodigio, non seppe dir parola; guardò verso il cielo per vedere se apparisse la madre, ma vide solo una nuvoletta bianca che si dileguava. Rivolse preghiere e benedizioni alla cara defunta, e tornò a casa. Quando la madrigna, la quale prevedeva essere impossibile quanto aveva preteso, vide che la figliastra le portava quel ben di Dio più si inviperì contro di lei, e non volendola più tollerare decise di avvelenarla. Difatti, approfittando che il marito si trovava a mietere il grano ad un altro paese, mise del veleno in una focaccia, e la dette a mangiare solo alla figliastra.

Poche ore dopo la povera fanciulla morì fra atroci dolori, e andò a ricongiungersi con la madre che l'amava.

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