AUTUNNO

Ninnillo e Nennella

Ninnillo e Nennella erano fratello e sorella. Ninnillo aveva sei anni e Nennella ne aveva otto.

La mamma era morta, e il padre aveva sposato una donna senza coscienza, che maltrattava sempre i figliastri; per questo tutti i vicini la chiamavano "la strega". Un giorno che il marito era andato a lavorare in campagna, l'infame madrigna pensò d'uccidere Nennella e si dié a preparare i coltelli, ma il fratellino accortosene, andò a trovare la sorella, e se ne scapparono in campagna. Dopo aver molto camminato, Ninnillo volle bere, e disse alla sorella: "Nennella, ho sete". La bimba gli rispose: "Sta zitto, fratello mio, più innanzi troveremo l'acqua".

Cammina e cammina, arrivarono ad una fontana, e Nennella domandò:

"Fontanella, Fontanella,

vuoi dare a bere a mio fratello?"

La fontanella rispose: "Se beve, diventa serpente". e la fanciulla disse: "Abbi pazienza, fratello mio". Dopo aver molto camminato il bimbo disse: "Nennella, ho sete". Ella gli disse: "Aspetta un altro poco, ché troveremo un'altra fontana". Quando vi giunsero, ella le domandò:

"Fontanella, Fontanella,

vuoi dare a bere a mio fratello?"

La fontanella rispose: "Se beve, diventa lupo", ed ella aggiunse: "Abbi pazienza, fratello mio". Dopo tanto cammino il bimbo disse ancora una volta: "Nennella, ho sete". Ella gli disse: "Aspetta un altro po', fratello mio". Videro un'altra fontana, e la fanciulla domandò:

"Fontanella, Fontanella,

vuoi dare a bere a mio fratello?"

La fontana rispose: "Se beve, diventa una pecorella". "Si, fratello mio, bevi, bevi", ed egli bevve, e diventò una bella pecoruccia. Si misero in cammino, e quando si fece notte, ella vide una luce; andati al luogo dove c'era la luce, trovarono una casa. Là abitava una strega, che appena li vide entrare, chiuse la porta; prese una corda e li legò vicino al fuoco, indi disse: "Giusto, giusto; domani mia sorella deve festeggiare la nascita del figlio; questa pecoruccia ce la mangiamo, e butto te nel pozzo". Così fece. Il mattino dopo buttò Nennella nel pozzo, e mise sulla tavola il fratellino per ammazzarlo. Egli chiamava la sorella e diceva:

"Sorella, mia sorella,

ora arrotano spada e coltelli

per mangiare il mio fegatello".

E Nennella rispondeva:

"Fratello, mio fratello,

io non so che cosa farti,

mi trovo dentro a questa cisterna

e sto per affogare".

Tutto ad un tratto ella intese un grido, e vide uno splendore sull'orlo del pozzo. Volse lo sguardo e vide affacciata una bella giovane tutta lucente che sembrava una stella; dopo intese queste parole:

"Nennella, mia Nennella,

io sono la fata bella;

attaccati a questi capelli

e andiamo a vedere tuo fratello".

Le trecce della fata toccarono il fondo del pozzo; la bimba s'afferrò ad esse e uscì fuori. Ninnillo a cui la fata aveva dato la vita, corse subito ad abbracciarla. Dopo tutti e due s'inginocchiarono innanzi alla fata e le baciarono le mani.

Quando Nennella si alzò, vide la strega stesa morta a terra.

Poi la fata li prese e volando li portò alla casa del padre. Quando arrivarono, trovarono la madrigna morta, e il padre che piangeva i figli dicendo:

"Nennella, Nennella,

Ninnillo, Ninnillo,

venite qua per darmi un bacio".

Allorché vide i figli, corse loro incontro come un pazzo, li baciò e li ribaciò piangendo.

Dopo essersi saziati di baci, si voltarono per vedere la fata ma… era scomparsa.

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