movi

ANGELICA

C'era una volta, in un tempo lontanissimo, una famiglia composta da padre, madre e una fanciulla, che era molto graziosa. Questa ragazza, mentre un giorno portava al pascolo le pecore, si recò nel bosco a coglier mirtilli; ma ad un tratto uscì da un immenso albero un enorme orco, che afferrò la fanciulla e la portò nella sua grandissima casa. Essa si trovava nella foresta incantata, dove tutti coloro che avevano cercato di penetrarvi, erano stati divorati da feroci orsi.

Nella casa dell'orco vi erano diverse fanciulle, tutte bellissime, circondate da migliaia di abiti. Vi era anche la favorita dell'orco che, fino ad allora, era la più bella; ma quando l'orco portò in casa Angelica le cose cambiarono perché l'orco preferiva quest'ultima alla ex favorita; nel cui cuore nacque un grande odio per l'incolpevole Angelica. Con alcune delle sue amiche non mancava giorno che le facesse qualche scherzo di cattivo gusto.

Un giorno arrivarono in quella casa i due figli dell'orco: il primo era bellissimo, mentre il secondo era d'aspetto orribile. Quando le fanciulle li accolsero, il più bello che si chiamava Giulio, vedendo Angelica, se ne innamorò e lo stesso avvenne ad Angelica. La favorita, essendosi purtroppo accorta, pensò di tenderle un ingiusto tranello. La sorte volle che anche Bruno, quello brutto, si era innamorato di Angelica. Di questa situazione approfittò subito l'ex favorita, che andò da Bruno per comunicargli che la sera, verso l'imbrunire, doveva attendere Angelica sotto la finestra, in quanto lei voleva manifestargli il suo affetto.

La sventurata corse poi da Angelica a cui disse che Giulio l'avrebbe aspettata, all'imbrunire sotto la finestra. Giunto il tramonto dorato, Angelica, più bella che mai, corse ansiosa sotto la finestra ma, appena scorse Bruno, rimase a bocca aperta. Dopo avergli detto che si trattava certamente di un equivoco, scappò via piangendo. Bruno, sentitosi umiliato, corse dal padre al quale raccontò tutto per filo e per segno e lo supplicò di uccidere la ragazza per l'offesa subita.

Angelica, tuttavia, dal finestrino del bagno aveva ascoltato tutto e, con un coraggio da leone, corse nella stalla, prese un cavallo, riuscì ad attraversare indenne tutta la foresta incantata e si trasferì nel paese dello zucchero filato.

Intanto la favorita, ormai senza rivali, coccolava il bel Giulio che, in cuor suo, soffriva molto per il suo perduto amore.

Durante gli anni di peregrinazione Angelica aveva trovato modo di trascorrere una vita tranquilla, mentre Giulio diventava sempre più triste. Della sua profonda malinconia ebbe compassione Fata Felicità che, in sogno, apparve al giovane e gli disse il luogo dove si trovava Angelica; gli donò anche un ciondolo magico che gli avrebbe fornito senza fatica: casa, mobili, denaro, carrozze..., e lo avrebbe salvato dai pericoli nei momenti di bisogno.

Dopo aver detto questo scomparve, ma proprio in quel momento Giulio si risvegliò. Il giorno dopo partì e arrivò nel paese dello zucchero filato, dove senza girare troppo trovò Angelica, che faceva la domestica presso una nobile e buona famiglia.

Dopo baci e abbracci, andarono nella sua piccola stanza, che era un po' malandata, ma Giulio, usando il suo ciondolo magico, fece apparire una splendida stanza arredata con gusto e piena di viveri e vestiti, tra cui ce n'erano due da sposi.

Con la benedizione di Fata Felicità si sposarono il giorno successivo. Nella casa dell'orco, per mezzo di una lettera di Giulio, si era chiarito ogni equivoco. La favorita fu chiamata a confessare e fu costretta a sposare Bruno, l'uomo più brutto della terra, mentre Giulio ed Angelica vivevano felicissimi nella nuova casa tanto accogliente, grazie al ciondolo fatato. La perfida favorita, nel castello dell'orco, per poco non moriva per la bile, l'invidia e la disperazione per aver fallito nella vita.

E ci no' bbuliti 'ccrititi,

sciati 'ddhrai ca li vititi.

approfondimenti2SIPARIO