Annuncio

RE SERPENTE

 

C'erano una volta una mamma, un papà e una bambina.

Dopo tanti giorni, la mamma della bambina morì e suo padre si risposò. Vicino alla casa della bambina c'era il palazzo della Regina; questa regina diceva sempre:

- Come vorrei un figlio, anche se fosse un serpente lo vorrei lo stesso!

Dopo un po' di giorni nacque alla Regina un figlio, ma il figlio era un serpente.

La matrigna della bambina andò a farle visita e quando vide che il principino era un serpente, disse alla Regina:

- Io ho una figliola che saprà istruire tuo figlio a leggere e a scrivere; ci riuscirà certamente!

- Va bene, vedremo di cosa sarà capace; ma se non lo istruirà le farò tagliare la testa!

La matrigna andò a casa e disse alla figliastra:

- Vedi che ti ho trovato un lavoro: insegnerai al principe serpente l'alfabeto. Se non ci riuscirai, la Regina ti farà tagliare la testa!

- Ma come posso fare un lavoro del genere!

E si mise a piangere. La bambina andò a pregare sulla tomba della madre, e d'un tratto sentì la voce dolce della mamma che le chiedeva perché piangesse.

- Mamma, la matrigna mi ha detto che devo far scrivere il figlio della regina, ma lui è un serpente e io non so come devo fare, e se non ci riuscirò, mi taglieranno la testa!

- Tu prendi una riga lunga lunga, e picchialo quando non vuol scrivere.

La bambina seguì il saggio consiglio della madre, e il serpente prese la penna con la coda e scrisse il suo nome.

La bambina chiamò la regina e le mostrò come suo figlio scriveva e la regina era molto contenta e le regalò dei soldi che però la matrigna le prese subito. Dopo un po' di tempo, la matrigna andò dalla regina e le disse che sua figlia era capace di far diventare persona suo figlio, solo che lo volesse!

- Se non farà diventare persona mio figlio, io le taglierò la testa!

Quando la matrigna andò a casa disse tutto alla figliastra e lei si mise a piangere perché non sapeva proprio come fare quel miracolo. Andò nuovamente a piangere e pregare sulla tomba della madre e nuovamente udì la dolce voce della madre chiederle perché piangesse. La fanciulla le raccontò tutto. E la mamma disse:

- Fai tutto come ti dico: fai preparare sette stanze, con sette grandi fuochi accesi. Tu dovrai saltare sopra al fuoco e il serpente ti dovrà seguire. Al settimo salto il suo «coru» si sarà tutto bruciacchiato!

La fanciulla fece proprio come le aveva detto la madre, e dopo il settimo salto, la fanciulla aveva tutti i capelli e i vestiti bruciacchiati, ma ebbe la sorpresa di veder uscire dal «coru» bruciacchiato del serpente un bel principe!

- Tu mi hai fatto uomo - disse il principe - io ti sposerò!

Così si sposarono ed andarono in un castello lontano a vivere felici. Nacque loro anche un bel bambino.

La matrigna invidiosa, si vestì come una vecchia e andò a chiedere ospitalità al castello dei due sposi. Anche se non avessero voluto, per dovere di ospitalità, la invitarono a entrare. La ragazza si stava pettinando quando entrò la vecchia e le chiese se poteva aiutarla. La ragazza non voleva, ma non ebbe il coraggio di rifiutare una così gentile offerta. Mentre la vecchia la pettinava, il figlioletto si mise a piangere.

- Vado io, vado io - disse la vecchia!

Andò nell'altra stanza e tagliò la testa al bimbo. Subito dopo tornò a pettinarle i capelli.

Arrivò in quel mentre il marito e si accorse che qualcuno aveva tagliato la testa al figlio.

- Chi è stato? Chi è stato? - gridava come un pazzo.

- Guardaci in tasca e vedrai chi è stato! - disse la vecchia.

La vecchia infatti aveva infilato il coltello insanguinato in tasca alla ragazza. Il principe le perquisì: la vecchia non aveva nulla; sua moglie aveva in tasca il coltello insanguinato. La guardò sbalordito, le mise fra le braccia il corpicino del figlio, e la mandò via. La ragazza restò sola nella foresta, con il suo doloroso fardello fra le braccia, e piangeva come una fontana. Passò un vecchio (era un mago) che le chiese il perché di tanti pianti e, fatta una magia, riattaccò la testa al figlio e poi li portò ambedue nella sua casa nella foresta. Ma il vecchio poco dopo andò via e la fanciulla sentì dei rumori.

- Non tirare calci!

- Ma chi sei? - chiese la ragazza.

Da sotto terra uscì una persona che disse:

- Mi chiamo re Cainò, le fate mi hanno fatto un fato e io mi posso svegliare solo alle 12,30; ma tu mi puoi aiutare e puoi sciogliere l'incantesimo: devi fare una gran festa, devi far suonare le campane e far cantare il gallo, ci deve essere la banda. Vai da mia madre e raccontale tutto, lei ti aiuterà a fare questa festa.

La fanciulla fece come le era stato detto, e la festa liberò Re Cainò dall'incantesimo. Nel palazzo del Re Cainò si fece una grande festa e furono invitati tutti. Anche il fu re Serpente. La ragazza vide subito suo marito e bevendo fece un brindisi:

Re Serpente feci uomo,

Re Cainò feci vivo;

Re Serpente mi cacciò,

un buon vecchio mi salvò!

Re serpente dammi da bere

sono sempre la tua mogliera!

Re Serpente rimase stupitissimo vedendo la moglie e il suo figlioletto, ambedue in buona salute, e corse ad abbracciarli.

Il vecchio allora spiegò come la matrigna avesse sempre odiato la figliastra, e come fosse stata la vecchia ad uccidere il bambino.

Re Serpente fece catturare la vecchia e la fece bruciare sul rogo. Da allora vissero sempre felici e contenti.

approfondimenti2SIPARIO