LEGGE.jpg (17721 byte)

Un giudice arguto

C'erano una volta due fratelli; uno era ricco e l'altro povero; il ricco era avaro, e nonostante le preghiere del fratello, non lo soccorreva in alcun modo. Questi un giorno ammazzò l'unica pecora che possedeva, e sperando di ottenere in compenso una sommetta di danaro, ne portò metà al fratello; ma costui, che lo malvedeva, dubitò che l'avesse rubata, e lo denunziò al giudice.

Il povero giovane nel recarsi alla corte, scorse per terra una borsa; la raccolse e vide che era piena di monete d'oro e d'argento. Se la mise in tasca, e continuò il cammino. Ma giunto ad un punto s'imbatté in un uomo, che piangeva dirottamente; gliene domandò la ragione, e seppe che aveva perduto una borsa piena di monete.

Il giovine, che pur poteva godersi il danaro trovato, glielo consegnò; non appena l'altro l'ebbe nelle mani, gridò che quegli gliel'aveva rubato, e corse a querelarsi presso il giudice.

Costui sentite le accuse dei due beneficati, emise due sentenze: colla prima dichiarò che tra i fratelli tutto dev'essere in comune, e quindi condannò il ricco a dare metà dei suoi beni al povero; colla seconda osservò che non trovandosi nella borsa la quantità di monete d'oro e d'argento voluta dall'accusatore, significava che quella non era la sua; perciò la restituì a chi l'aveva rinvenuta.

approfondimenti2SIPARIO