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C‘ era una volta un contadino, che aveva un asino poltronaccio; non ostante le bastonate che aveva, non voleva correggersi, ed il padrone lo puniva tenendolo quasi digiuno.

I compagni lo esortavano ad essere laborioso, ma egli rispondeva che era contento di mangiare anche di meno, e di meritare più bastonate, pur di passarsela in ozio.

Un giorno, sfinito dalla fame e scontento del trattamento che gli usava il contadino, abbandonò la stalla e se ne andò in una mezzana, dov'era molt'erba fresca. A vederla se ne rallegrò, e pensò di farsene una scorpacciata. Il padrone lo vide, e avvicinatosi pian piano, gli assestò una grossa mazzata sul groppone. A quel fiero colpo l'asino voleva voltarsi per vedere chi lo percuotesse, ma subito ebbe un'altra bastonata, ed un'altra ancora, e si sentì una voce che diceva: "Via di qua, asino ladro, va a mangiare l'erba del tuo padrone".

Lo sciocco capì che senza lavorare non si può mangiare, e tornò presso il vecchio padrone, coll'intenzione di mutar vita.