TREDICINO
Premessa

Con il coinvolgimento del docente di musica si può puntare a fare di questa drammatizzazione un’imitazione di quelle operette liriche che, con l’aiuto della musica, possono attirare l’interesse del ragazzo.

Intendiamoci, ben lontani dal pretendere la perfezione, si vuole – con il termine imitazione dare solo un’idea di quello che si vuole tentare di ottenere. È pur vero, però, che il docente di musica, comunque, può – con ritmi ed armonie – puntare ad un coordinamento con andamento di musicalità corale. L’imperativo è: Partecipazione! (che è uguale a Coralità).

SCENA (vedi progetto) 

La scena rappresenta la piazza di un paese della memoria: frontali di case, porte e qualche viuzza disegnati e colorati su pannelli composti. Si legge la scritta PIAZZA VECCHIA.

A sinistra, una stradella, porta la dicitura: VIA CASTELLO DEL RE.

A destra, una stradella, porta la scritta: VIA CASTELLO DEL MAGO.

INTENDIMENTI

Riproporre uno squarcio di vita d’altri tempi, in cui ogni esperienza individuale diviene conoscenza di tutti. Infatti la piazza di una volta era il luogo deputato a far diventare la vita del singolo, vita di tutti. Allora, in paese, ci si conosceva tutti e tutti partecipavano delle gioie e dei dolori di questo o quest’altro. In questo ambiente si intrecciavano amicizie e si scatenavano odi e gelosie. Ed è in questa atmosfera che viene ambientata la fantastica storia di TREDICINO.

  

 BANDITORE (Arriva, cavalcando un cavallo di cartapesta o cartone, da VIA

                 CASTELLO DEL RE. Giunto a centro scena di questa piazza vuota,

              prima di srotolare la pergamena del bando e per attirare l’attenzione

            dei paesani, avvia il suo richiamo a voce, simulando il suono del

           tamburo)

                              Bedebumm, Bedebumm, Bedemumme.

                              (Arrivano in scena, da porte portoni strade stradelle, i paesani e i tredici fratelli, tra cui Tredicino piccolino piccolino. Si sparpagliano per la scena in attesa che il Banditore esponga, a voce spiegata, il contenuto della pergamena)

                              ATTENZIONE! ATTENZIONE!

                              BANDO FACCIO ALLA NAZIONE!

                              (Leggendo dalla pergamena)

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                             AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE         RE DI TUTTI QUANTI I RE

                           CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                           UNA VOGLIA S’È FATTA VENIRE!

                           PRESTATE LE ORECCHIE PER CAPIRE!

                           IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                           AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE         RE DI TUTTI QUANTI I RE

                           CHE DI MEGLIO NON CE N’È

VUOLE FORTISSIMAMENTE VUOLE

                           PRIMA CHE TRAMONTI IL SOLE

                           CHE DAL MAGO DEL CASTELLO

SI VADA A FARE UN FURTARELLO

LA GALLINA D’ORO E I SUOI PULCINI

LI VUOLE AVERE TOSTO E VICINI

CHI DAL RE LI PORTERÀ

PREMI E GIOIE RICEVERÀ

                 FIRMATO

                      IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

AMATISSIMO GRANDISSIMO

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE         (continuando)    RE VOGLIO  (E poi a simulazione del tamburo) Bede… bum.

 PAESANI               (Mormorii di meraviglia) Ohhhhhh! Ahhhhhhh! Ihhhhhhh! Uhhhhhh! Ehhhhhhh!

                (Il Banditore arrotola la pergamena e, mentre i paesani esprimono la loro meraviglia, simulando il suono di un cavallo al trotto attraversa la scena ed esce, da VIA CASTELLO DEL RE.

               I paesani, dopo aver manifestato meraviglia, stanno per disperdersi ma sono trattenuti dalla voce di uno dei tredici fratelli, il più alto e il più grande: PRIMO)

 PRIMO                Io ho ben piacere di questo bando!

 SECONDO          Anch’io ho ben piacere!

 TERZO e poi con ritmo fino a DODICESIMO

                            (Ripetono) Anch’io!

 TREDICINO        (In coda, fuori tempo) Anch’io!

 TUTTI I FRATELLI in coro

                            Zitto tu! Ché sei piccolino, Tredicino!

 PRIMO                (Continuando) Sapete che faccio?

 PAESANI             (che si sono, nel frattempo disposti a semicerchio intorno ai fratelli) Che fai? Che fai? Che fai?

 PRIMO                (Pavoneggiandosi) Proprio adesso, vado al castello magato del mago, prendo la gallina d’oro con tutti i pulcini d’oro del mago, li porto da Re Voglio, mi faccio dare i ricchi premi in gettoni d’oro e me li vado a consumare alla taverna con donne e vino in quantità.

 SECONDO           (Imitando PRIMO) Sapete che faccio?

 PAESANI             (sempre disposti a semicerchio intorno ai fratelli) Che fai? Che fai? Che fai?

 SECONDO            Vado io e mi cucco il premio e…

 TERZO                  (Come gli altri fratelli e rivaleggiando con essi) No! Vado io.

 QUARTO fino a DODICESIMO

                              (Ripetono) No! Io!

 TREDICINO          Allora… vado io?

 TUTTI I FRATELLI in coro

                            Zitto tu! Ché sei piccolino, Tredicino!

                (Appena terminato il coro, scoppia una gran confusione tra i fratelli finché…)

 DODICESIMO     (…a voce spiegata interrompendo la confusione)Vado io, ho detto!

 DECIMO              No! Vado io.

 TUTTI I FRATELLI ripetono a tempo

                            Vado io! Io! No, io!

 PRIMO                (Minaccioso) Silenzioooo! (Silenzio) Io sono Primo e il più grande! …e decido io… democraticamente. (Brevi mormorii a commento. Poi…) Considerato che siamo tutti d’accordo, che avete capito dopo lunghe e acute osservazioni da che parte sta la ragione, che è scontato che il silenzio è oro… (Lasciando in sospeso i vari concatenamenti del discorso e poi riprendendo a mo’ di conclusione:) Voi restate in silenzio e io vado a prendermi l’oro. (Esce di corsa per VIA CASTELLO DEL MAGO)

 TUTTI                 (Imbambolati) Ma…

                (Breve pausa di imbarazzo. Silenzio)

 TREDICINO        (Interrompendo il silenzio) Volevo solo dire che…

 TUTTI I FRATELLI

(Con l’indice puntato verso Tredicino che si fa più piccolo: piccolino) Zitto tu! Ché sei piccolino, Tredicino!

TREDICINO    (Tentando di spiegare) Ma io volevo…

 SECONDO           (Avanzando minaccioso, insieme a tutti i fratelli, mentre il gruppo dei paesani si sposta, quasi all’unisono, con lo sguardo verso il punto in cui si svolge l’azione) Ma sei proprio duro durino, Tredicino!

 TREDICINO        (Indietreggiando) Io so come… (A questo punto la rabbia dei fratelli si scarica su Tredicino. Volano sberle, scappellotti, calci e mentre lo stesso Tredicino viene spinto fuori scena, i paesani fanno da contrappunto agli “Ahi” del piccolino con le loro grasse risate)

                Questi movimenti saranno organizzati in modo che risulti un balletto ritmato al suono di schiaffi, Ahi, calci e sberle (Chiaramente tutto è finto. Non lasciamoci prendere la mano o… il piede).

               Quando gli undici fratelli sono ancora in scena e Tredicino non è più visibile s’ode, da fuori scena – da VIA CASTELLO DEL MAGO -, un urlo. Le risate si smorzano e tutti rimangono per un attimo fermi e in silenzio: quadro plastico. Poi, tutti: fratelli e paesani, si girano verso la fonte dell’urlo.

 PRIMO                (I suoi lamenti si sentono già prima che appaia in scena) Ahiahiahiahia. Che mago d’un mago… Ahiahiahiahi!

 TUTTI                 Eh?

 PRIMO                (In scena. Mentre continua a lamentarsi, viene a trovarsi al centro di un semicerchio, composto dai presenti che attendono ansiosi di sapere) …e la maga? Quell’accetta vagante nell’aria! …e il crine? Il crine di spine in testa alla maga…

 CORO FRATELLI

                            La maga?

CORO PAESANI

                            L’accetta?

CORO FRATELLI

                            Il crine?

CORO PAESANI

                            L’accetta?

CORO FRATELLI

                            La maga!

 PRIMO                (Sempre dolorante e lamentoso) …e le urla di drago del mago?! Le urla… e gli occhi? Che occhi, che naso, che mani, che boccacce…

 CORO FRATELLI

                            Che occhi?

CORO PAESANI

                            Che mani?

CORO FRATELLI

                            Che boccacce?

CORO PAESANI

                             Le urla?

CORO FRATELLI

                            Una burla!

CORO FRATELLI

                            La maga?

CORO PAESANI

                            L’accetta?

CORO FRATELLI

                            Il crine?

CORO PAESANI

                            L’accetta?

CORO FRATELLI

                            La maga!

CORO PAESANI

                            Una burla?

 PRIMO                (Correggendo il frainteso) Le urla! (Riprendendo il tono lamentevole) Che pauraaa!

 TUTTI                 (A conclusione) Che pauraaa!

 PRIMO                È stata dura! Appena in tempo. Quando il mago… Io davanti alla maga… Il mago… Gesùgesùgesù, non ce la facevo più… Mamma li maghi come so’ brutti!!!

 TUTTI                 (Ripetendo l’uno all’altro)

Ø           Gesùgesùgesù…

Ø           Non ce la faceva più

Ø         Li maghi so’ brutti

Ø         So’ brutti li maghi

(Continuano scemando

 SECONDO     Ora che conosco i pericoli… Ci vado io! Vi faccio vedere io! Sarò

                    di ritorno con la gallina d’oro e i suoi pulcini. Aspettatemi! (Esce  

                    per VIA CASTELLO DEL MAGO)

 TREDICINO        (che era rientrato e aveva seguito tutto l’andamento, si fa avanti per dire qualcosa ma…)

 TUTTI I FRATELLI

(Con l’indice puntato verso Tredicino che si fa più piccolo: piccolino) Zitto tu! Ché sei piccolino, Tredicino!

 TREDICINO        (Facendosi piccolino piccolino) Io volevo consigliare…

 Si ripete, a questo punto, la rabbia dei fratelli che si scarica su Tredicino: volano sberle, scappellotti, calci e mentre lo stesso Tredicino viene spinto fuori scena, i paesani fanno da contrappunto agli “Ahi” del piccolino con le loro grasse risate.

Si ripete anche l’urlo fuori scena, le risate che si smorzano mentre tutti rimangono per un attimo fermi e in silenzio: quadro plastico. Poi, come prima,  tutti: fratelli e paesani, si girano verso la fonte dell’urlo

 SECONDO           (I suoi lamenti si sentono già prima che appaia in scena) Ahiahiahiahia. Che mago d’un mago… Ahiahiahiahi!

 TUTTI                 Eh?

 SECONDO           (In scena. Mentre continua a lamentarsi, viene a trovarsi al centro di un semicerchio, composto dai presenti che attendono ansiosi di sapere) …e la maga? Quell’accetta vagante nell’aria! …e il crine? Il crine di spine in testa alla maga…

                                   Si stacca dal gruppo uno dei paesani che, da NARRATORE,  interviene. Avanza, staccandosi da tutti e blocca l’azione scenica. Tutti i personaggi sono fermi, bloccati nei movimenti che stavano eseguendo. 

 NARRATORE    (Avanzando. È solo lui in movimento. Si rivolge agli attori, intimando bonariamente) Basta! Fermi, fermi! (Al pubblico) La scena potrebbe ripetersi per tante volte per quanti sono i fratelli, ma… E come in aritmetica: se si cambia l’ordine dei fattori il risultato non cambia, così in questa impresa: anche se cambiano i fratelli il risultato è lo stesso. Per cui… facciamo finta che abbiamo visto tutte le altre sconfitte di tutti i fratelli fino a DODICESIMO… e continuiamo la storia. (Guardando la scena: i personaggi sono immobilizzati così come li aveva bloccati) Prima di continuare la storia e avere un’esatta visione di come successe dobbiamo procedere alla sostituzione del personaggio al centro dell’attenzione. (Mentre ricapitola esegue il cambiamento: pone al posto di SECONDO il fratello: DODICESIMO, e al posto di DODICESIMO, tra il gruppo, SECONDO) Sistemiamo Dodicesimo al posto di SECONDO e SECONDO al posto di DODICESIMO. Ora… (sistemandosi nella sua posizione all’interno della composizione coreografica) …possiamo riprendere! (Poi, come per un atto di magia, batte le mani e l’azione riprende: il gruppo si scioglie e il coro avvia la ripresa)

 TUTTI                 (Ripetendo l’uno all’altro)

Ø           Gesùgesùgesù…

Ø           Non ce la faceva più

Ø         Li maghi so’ brutti

Ø         So’ brutti li maghi

(Continuano scemando)

 TREDICINO        (Facendosi largo e avviandosi verso l’uscita di VIA CASTELLO DEL MAGO, tira fuori una pannocchia di granoturco e la mostra a tutti) Tutto io devo fare! Bastava chiedere! (Esce tra lo sbalordimento dei presenti)

                                  Dopo un attimo di sbalordimento, i presenti si riprendono e seguendo PRIMO formano una fila sulla scena che guarda verso l’uscita di Tredicino. Senza rendersene conto, dal silenzio nasce un lamento a bocca chiusa e dal lamento quasi una nenia dolorosa (di sole voci femminili) che serba un lontano ricordo d’un canto funebre.

LAMENTO FUNEBRE di voci femminili

(In sovrapposizione e in sintonia con il lamento a bocca chiusa) Era così piccolo…

Piccolo, piccolino. Tredicino.

Aveva una vita avanti a sé!

Poteva diventare grande, il piccolino.

Era bello, Tredicino.

Sarà un boccone per il mago!

Era bello, Tredicino.

…bello con quel suo visino.

Così piccolo, piccolino

Era bello, Tredicino

(Mentre il lamento si snoda, scemando, e mentre piano piano, tutti ormai convinti della fine di Tredicino, vanno distogliendo lo sguardo da VIA CASTELLO DEL MAGO, da dove Tredicino è uscito, e stanno per ritornare ognuno a casa propria…)

TREDICINO  (S’ode una voce , da fuori scena, che emette strani suoni) Pi pi pi pi. Pi pi pi pi. (Appare, di

                                spalle a VIA CASTELLO DEL RE: va snocciolando grani dalla pannocchia di granoturco per 

                          terradirigendosi al centro, dando sempre le spalle a VIA CASTELLO DEL RE) Pi pi pi pi.  (A

                         seguito dei richiami pigolanti di Tredicino e dei grani di granoturco, a distanza di due o tre metri da  

                         Tredicino, appaiono in sequenza:  la gallina d’oro seguita da tredici pulcini d’oro che, sempre per lo

                         stesso tragitto tracciato da Tredicino, attraversano la scena in tondo e riescono da VIA CASTELLO

                         DEL RE)

   TUTTI                 (All’apparizione della gallina & C.) Ohhhhh!

 VOCE DEL MAGO fuori scena

(Subito dopo che la gallina e i pulcini hanno transitato per la scena e sono usciti alla vista. Urla) Ahhhhhhhhh! 

All’urlo del mago segue il terrore di tutti i presenti i quali per proteggersi si ammucchiano a centro scena creando una catasta umana.

 VOCE DEL RE fuori scena

(Appena smette l’urlo del mago e il gruppo dei paesani ha formato la catasta umana. Ride sonoramente) Ah! Ah! Ah! Ah!

                     Il gruppo, pur rimanendo aggrovigliato, si gira dalla parte da cui proviene la risata che è poi la parte da cui è uscito Tredicino che è poi VIA CASTELLO DEL RE.

TREDICINO     (In contemporanea con la fine della risata, appare da VIA CASTELLO DEL RE con in mano un sacchetto di denari che si diverte a far tintinnare)

                                 Appena il tempo di far meravigliare i paesani, di farsi intorno a Tredicino per toccare, almeno toccare, quel bendiddio in monete d’oro contenuto nel sacchetto che già s’ode fuori scena…

 BANDITORE   (A cavallo del suo bel caval di cartone. Rumoreggia con la voce simulando il trotto, arriva in scena. Subito accerchiato dai paesani, Tredicino compreso, srotola la pergamena e…)

                              Bedebumm, Bedebumm, Bedemumme.

                              (I paesani e i tredici fratelli si sparpagliano per la scena in attesa che il Banditore esponga, a voce spiegata, il contenuto della pergamena)

                              ATTENZIONE! ATTENZIONE!

                              BANDO FACCIO ALLA NAZIONE!

 UN PAESANO       (Commentando. Al suo vicino)

                              Altro prurito regale, altro bando, altra avventura. Sotto a chi tocca.

 BANDITORE         (Dopo aver incenerito con lo sguardo il paesano autore del commento. Leggendo dalla pergamena)

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                              AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              UN’ALTRA VOGLIA S’È FATTA VENIRE!

                              PRESTATE LE ORECCHIE PER CAPIRE!

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                              AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              VUOLE FORTISSIMAMENTE VUOLE

                              PRIMA CHE TRAMONTI IL SOLE

                              CHE DAL MAGO DEL CASTELLO

                              SI VADA A FARE UN FURTARELLO

                              LA COPERTA ASSAI FATATA

                              VUOLE CHE A LUI SIA PORTATA

                              CHI DAL RE LA PORTERÀ

                              PREMI E GIOIE RICEVERÀ

                 FIRMATO

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

         AMATISSIMO GRANDISSIMO

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE         (continuando)    RE VOGLIO  (E poi a simulazione del tamburo) Bede… bum.

 PAESANI               (Mormorii di meraviglia) Ohhhhhh! Ahhhhhhh! Ihhhhhhh! Uhhhhhh! Ehhhhhhh!

                                     Il Banditore arrotola la pergamena e, mentre i paesani esprimono la loro meraviglia, simulando il suono di un cavallo al trotto attraversa la scena ed esce per VIA CASTELLO DEL RE.

               I paesani, dopo aver manifestato meraviglia, si girano a guardare i fratelli che, lasciando da parte Tredicino, si sono isolati per discutere e decidere sul da farsi. Poi si girano verso Tredicino che, piccolino al loro cospetto, facendosi coraggio…

 TREDICINO        Visto che prima… adesso vado direttamente io e…

 TUTTI I FRATELLI

                            (Canzonandolo) Visto che prima!

                            Ah, ah, ah!

TUTTI I PAESANI

                            (Fanno eco alla risata dei fratelli)

                            Ah, ah, ah!

 PRIMO                  Ma vuoi capirlo Tredicino che tu sei piccolino?

 GLI ALTRI FRATELLI

                              (Con tono paternalistico) Sei piccolino, Tredicino.

 PAESANI maschi   (Ritmando, in coro)

Piccolino piccolino

                                      Tu non puoi, oh Tredicino

 PAESANE donne   (Continuando il ritmo)

                              Se non fossi piccolino

                              Non saresti Tredicino

 TUTTI I PAESANI (Divertendosi per il gioco che si sta svolgendo a spese di Tredicino. Sempre cantando con ritmo)

                              E poiché sei Tredicino

                              Tu rimani piccolino

                              Piccolino piccolino

                              Tu non puoi, oh Tredicino

 FRATELLI           (Facendo eco) …ino …ino, …ino …ino.

 TUTTI                (poi scoppiano in una sonora risata di scherno) Ah! Ah! Ah!

 SECONDO            (Staccandosi dal gruppo e all’indirizzo di Tredicino) Questa volta è diverso. Questa volta è più pericoloso! Questa volta è affare di uomini… di grandi… di….

 PRIMO                  Bene! Deciso! …di grandi! Io sono grande… il più grande e quindi… (Esce per VIA CASTELLO DEL MAGO)

 PAESANI               (Esprimono meraviglia con preoccupazione: chi si mette le mani in bocca, chi le mani nei capelli, chi invece dove vuole ma con preoccupazione e, tutti, si mettono in ascolto dalla parte di VIA CASTELLO DEL MAGO) Ohhhhhhh!

                                     Attesa. Silenzio. Poi… Un urlo agghiacciante rompe il silenzio. Finisce l’attesa. Dalla parte del castello del mago arriva PRIMO. Tutti arretrano. Appare PRIMO con la camicia a brandelli.

 PRIMO                (Dolorante) Ahiahiahiahia. Che mago d’un mago… Ahiahiahiahi!

 TUTTI                 (Ripetendo l’uno all’altro)

Ø           Che mago d’un mago

Ø           La voce di drago

Ø         La maga… lo spago

Ø         Non sembra mai pago

Ø         Uccide con l’ago

                              (Continuano scemando)

 NARRATORE     (Avanzando. È solo lui in movimento. Si rivolge agli attori, intimando bonariamente) Basta! Fermi, fermi! (Al pubblico) La scena, come prima, potrebbe ripetersi per tante volte per quanti sono i fratelli, ma… (Logico) aritmetica: l’ordine… i fattori… il risultato non cambia, così… i fratelli il risultato è lo stesso. Per cui… (Guardando la scena: i personaggi sono immobilizzati così come li aveva bloccati) Sostituzione! (Mentre ricapitola esegue il cambiamento: pone al posto di SECONDO il fratello: DODICESIMO, e al posto di DODICESIMO, tra il gruppo, SECONDO) Sistemiamo Dodicesimo al posto di SECONDO e SECONDO al posto di DODICESIMO. Ora… (sistemandosi nella sua posizione all’interno della composizione coreografica) …possiamo riprendere! (Poi, come per un atto di magia, batte le mani e l’azione riprende: il gruppo si scioglie e il coro avvia la ripresa)

 TREDICINO        (Facendosi largo e avviandosi verso l’uscita di VIA CASTELLO DEL MAGO, tira fuori una manciata di bambagia e la mostra a tutti) Tutto io devo fare! Bastava chiedere! (Esce tra lo sbalordimento dei presenti)

 TUTTI                   Ohhhhh!

 NARRATORE       (Mentre tutti, compresi i fratelli, sono in attesa, viene in proscenio e con fare da medico in una sala operatoria ordina) Sfera. (Rimane in attesa attuando una trasformazione: si mette in testa un cappello da mago: un cono di coloreceleste con stelle e stelline dorate. E come in una sala operatoria, tutti ripetono, volta per volta, uno all’altro o all’altra: Sfera)

 TUTTI                   (A catena per quanti sono i piccoli attori) Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera!…

                                     Appena tutti hanno ripetuto il comando fino all’ultimo che è più vicino alla quinta di VIA CASTELLO DEL RE, da quella parte viene consegnata, forse dallo stesso Banditore, una sfera di cristallo che di mano in mano arriverà al NARRATORE/MAGO

 TUTTI                   (Passando la sfera di mano in mano) Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera!

                Anche questa azione viene eseguita, coreograficamente, con un accenno al procedimento del balletto e con scansione musicale.

 NARRATORE/MAGO

               (Appena ricevuta la sfera di cristallo e scrutando in essa) Vedo vedo! Vedo Tredicino che sta raggiungendo il castello magato dei maghi. Vedo Tredicino che si cala… non vedo bene… Sì, si cala dal camino… No! Entra dalla fessura della porta… No! Dal camino… No! Dalla fessura… (Spazientito) Non si vede bene! (Continuando a scrutare) È  entrato! I maghi… Dove sono i maghi? Ah, eccoli: dormono! (Tutti i presenti sono molto attenti a seguire l’andamento descritto dal Narratore/mago) Tredicino… pian… pianino…, pian… pianino… s’avvicina. I maghi dormono… (Poi, sempre guardando nella sfera, con soprassalto, come se vedesse effettivamente la scena che descrive) Ma… i maghi dormono con la coperta fatata? (Commentando) Mammagesù! Mamma li maghi come so’ brutti!!! (Continuando a descrivere, adesso, come se fosse una radiocronaca) Ecco… La coperta fatata copre i maghi. Vedo, con sommo raccapriccio che i maghi hanno attaccato ai bordi della coperta tanti campanellini. (Come se fosse un annuncio da souspence) Come farà il nostro eroe a trafugare una coperta fatata che se la smuove i campanellini daranno l’allarme ai maghi? Come farà? (Torna alla radiocronaca) Ecco, ora vediamo Tredicino che tira fuori la bambagia… Ma che fa? (Rallegrandosi) Che furbino, Tredicino! Ha tirato fuori la bambagia… Sta riempendo i campanellini di bambagia… Prova: il campanellino riempito di bambagia non fa toccare il battaglino al campanellino… Il campanellino è muto! (Entusiasmandosi) Ora ripete l’operazione a tutti i campanellini… (Contando i campanellini su cui interviene Tredicino) E due!

 TUTTI IN CORO   (Ripetono tifando) …e due!

 NARRATORE/MAGO

                              (Riprendendo il conteggio) E tre! (Tutti ripetono, tifando) E quattro! (Tutti ripetonoOra il ritmo della descrizione aumenta) E cinque! (Ripetono) E sei! (Ripetono. Ora la descrizione e la ripetizione si sovrappongono) E sette! E otto! E nove! E… (Si continua fino al numero che si vuole. Poi…) E tutti!

 TUTTI IN CORO   (Ripetono e poi… scaricano la tensione con applauso) E tutti! (Applauso)

 NARRATORE/MAGO

                              (Con aria di mistero, sempre seguendo dalla sfera) E ora? Cosa fa? Tira fuori un barattolo. Leggo la scritta sul barattolo: PULCI DI PRIMA E SECONDA SCELTA. Apre il barattolo… (Commentando con entusiasmo) Ma è proprio un volpino, Tredicino! (Descrivendo) Fa uscire le pulci e le fa andare sotto la coperta. Dai maghi. I maghi dormono saporitamente. Sentite come dormono i maghi? (Si sente russare. Il rumore è molto forte e con ritmo dissonante. Commenta) Mamma li maghi come so’ brutti e stonati! (Descrivendo) Tredicino ora tira fuori dalla tasca un gomitolo di filo di seta! Lega un capo alla coperta e… Ora, tenendo il gomitolo in mano, srotola il filo e si allontana! Il filo è legato alla coperta! Cosa succederà? I maghi si muovono! Tredicino è nascosto dietro la porta d’uscita! Le pulci pizzicano! I maghi sono infastiditi! (S’odono i lamenti fastidiosi dei maghi) Si muovono! La coperta si muove! I maghi sono infastiditi! La coperta scivola… scivola… (Tutti i presenti partecipano tifando e ripetendo: scivola) scivola… Rotola a terra… I campanellini? (Tutti restano col fiato sospeso, in attesa. Silenzio. Poi, con gioia) La coperta ha toccato terra senza alcun rumore! (Tutti, dopo il momento di apprensione, emettono un respiro di sollievo e applaudono. Intimando il silenzio) Scscscsc… (Riprendendo la descrizione) Tredicino… tira il filo di seta… la coperta… senza alcun rumore scivola sul pavimento verso Tredicino… Le pulci… non si sono accorte che sono allo scoperto… continuano a punzecchiare… I maghi… (constatando) so’ proprio brutti! (Descrive) La coperta è nelle mani di Tredicino… Tredicino ora, con la coperta corre… corre… sta tornando… I maghi? I maghi punzecchiati dalle pulci… Si stanno… si stanno svegliando… si svegliano… Sono svegli… Cacciano le pulci… (Mentre descrive questa ultima parte Tredicino è già arrivato nella piazza: ha indossato la coperta come se fosse un velo ponendosela sulla testa e lasciandola abbandonata fino a terra: non si riconosce*. È fermo all’imbocco della VIA CASTELLO DEL MAGO) Fanno per tirare la coperta… Non la trovano… La cercano… Non la trovano… Vanno capendo… vanno capendo… vanno… Capiscono! (Poi come se fosse lui a comandare l’urlo del mago) Urla del mago!  (S’odono le urla del mago) Fine seconda avventura. (Tutti ora guardano la strana figura che, ferma all’imbocco di VIA CASTELLO DEL MAGO, cerca di attirare la loro attenzione. Il Narratore/mago mette a terra la sfera di cristallo, si toglie il cono da mago e ritorna tra gli altri. La figura si muove, passeggia pavoneggiandosi, si dirige verso VIA DEL CASTELLO DEL RE e prima di uscire, sotto lo sguardo interrogativo di tutti, si toglie la coperta e con aria trionfante, dopo essersi fatto riconoscere, scompare nella VIA CASTELLO DEL RE)

                Appena sparito Tredicino…

 VOCE DEL MAGO fuori scena

                              (Urla) Ahhhhhhh!

                    L’urlo del mago terrorizza tutti i presenti che si ammucchiano a centro scena creando una catasta umana.

 VOCE DEL RE fuori scena

(Appena smette l’urlo del mago e il gruppo dei paesani ha formato la catasta umana. Ride sonoramente) Ah! Ah! Ah! Ah!

                                   Il gruppo, pur rimanendo aggrovigliato, si gira dalla parte da cui proviene la risata: VIA CASTELLO DEL RE.

 PAESANI               (Commentando con gioia l’avventura, come se uscissero da un cinema dopo la visione di un film. L’uno all’altro/a)

Ø           Però…

Ø           La voce di drago… Che forte!

Ø         Tredicino?

Ø         Piccolino, ma volpino

Ø         Tredicino!

Ø         E quando…?

Ø         Si però, quando…

Ø         Mentre li maghi…

Ø         Mamma li maghi come so’ brutti

                              (Continuano scemando)

 TREDICINO        (In contemporanea appare con il sacchetto tintinnante e, contemplando il suo successo attraverso i commenti dei paesani, si produce in una passeggiata scenica come per dire: Guardate come sono bello e forte e piccolino)

                                   Appena il tempo di far meravigliare i paesani. Appena il tempo di far toccare, almeno toccare, quel bendiddio in monete d’oro contenuto nel sacchetto…  che già s’ode fuori scena…

 BANDITORE   (A cavallo del suo bel caval di cartone. Rumoreggia con la voce simulando il trotto, arriva in scena. Subito accerchiato dai paesani, Tredicino compreso, srotola la pergamena e…)

                              Bedebumm, Bedebumm, Bedemumme.

                              (I paesani e i tredici fratelli si sparpagliano per la scena in attesa che il Banditore esponga, a voce spiegata, il contenuto della pergamena)

                              ATTENZIONE! ATTENZIONE!

                              BANDO FACCIO ALLA NAZIONE!

 UN PAESANO       (Commentando. Al suo vicino)

                              Altro prurito regale, altro bando, altra avventura. Sotto a chi tocca.

 BANDITORE         (Dopo aver incenerito con lo sguardo il paesano autore del commento. Leggendo dalla pergamena)

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                              AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              UN’ALTRA VOGLIA S’È FATTA VENIRE!

 CORO PAESANI   (Scocciati) Uffaaaaaaaaaa!

 BANDITORE         (Con autorità)   

                               PRESTATE LE ORECCHIE PER CAPIRE!

                               IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                               AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE (Con tono canzonatorio)

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              VUOLE FORTISSIMAMENTE VUOLE

                              PRIMA CHE TRAMONTI IL SOLE

                              CHE DAL MAGO DEL CASTELLO

SI VADA A FARE UN FURTARELLO

ULTIMO GIRO ULTIMA CORSA

PER AVERE TANTE MONETE IN BORSA!

IL PORTAFOGLI FATATO DEL MAGO

PUÒ RENDERE IL RE, INFINE, PAGO

CHI DAL RE LO PORTERÀ

PREMI E GIOIE RICEVERÀ

                  FIRMATO

                      IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

AMATISSIMO GRANDISSIMO

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE         (continuando)    RE VOGLIO  (E poi a simulazione del tamburo) Bede… bum.

 PAESANI               (Mormorii di nervosismo, come per dire: Questo Re ha rotto proprio con le sue continue richieste!) Ohhhhhh! Ahhhhhhh! Ihhhhhhh! Uhhhhhh! Ehhhhhhh!

                   Il Banditore arrotola la pergamena e, mentre i paesani scocciati mormorano nervosi e seguono l’azione del Banditore quasi minacciosi come se volessero scaricare su di lui questo stato d’animo, simulando il suono di un cavallo al trotto attraversa, timoroso e velocemente, la scena ed esce.

                  I paesani, dopo aver manifestato, si girano a guardare i fratelli che, guardando Tredicino, si sono isolati per discutere e decidere sul da farsi. Tredicino aspetta, braccia conserte, il momento in cui i fratelli, riconoscendo il suo valore, gli chiedano di risolvere quest’altra sfida del Re. Ma…

 PRIMO                (Con meno arroganza, ma simulando sicurezza) Visto che prima… Prima… La gallina e i pulcini… La coperta… Sciocchezze! Adesso: il portafogli… dura l’impresa… Vado!

                            (Si guarda intorno e, nella speranza che qualcuno lo dissuada, domanda) Vado?

 TUTTI I FRATELLI

                            (Si guardano intorno, indifferenti, come se non fosse stata fatta nessuna domanda. Qualcuno fischietta)

 PRIMO                (Verso VIA CASTELLO DEL MAGO, con aria di rimprovero verso i fratelli, sta per uscire ma…)

 NARRATORE     (Fermandolo. Bonariamente) Fermo là! Vieni qua! (PRIMO  si avvicina. Poi al pubblico…, elencando) Che nasi, che occhi, che mani, che boccacce… Mamma li maghi come so’ brutti… La maga… l’accetta… e tiritera tirità… e di qui e di là… (Con tono normale) Inutile portarla per le lunghe tanto si sa come va a finire… (Con fare normale si prepara a ripetere la scena della sfera ponendosi in testa il cono da mago e in contemporanea chiede la sfera) Sfera!

 TUTTI                   (A catena per quanti sono i piccoli attori) Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera!…

                                     Appena tutti hanno ripetuto il comando fino all’ultimo, che è più vicino alla quinta di uscita CASTELLO DEL RE, da quella parte non avviene nessuna consegna. L’ultimo paesano si ricorda che la sfera è poggiata per terra, ai piedi del NARRATORE/MAGO, e – indicandola – lo sussurra al più vicino e così di seguito fino al Narratore/Mago.

 TUTTI            (Indicando l’uno/a all’altro/a) Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera! Sfera!

Anche questa azione viene eseguita, coreograficamente, con un accenno al procedimento del balletto.

 NARRATORE/MAGO

                              (Appena arriva il messaggio, prende la sfera di cristallo. Tutti si avvicinano compreso Tredicino. Comincia a scrutare nella sfera) Non vedo non vedo! Non vedo Tredicino. Dov’è Tredicino? Non lo vedo! (Qualcuno gli sollecita la spalla e dopo aver richiamato la sua attenzione gli indica Tredicino tra i paesani. A Tredicino)Embè? (Rimproverandolo) E tu qua stai? Va’ vai a farti quest’altra avventura, va’! (Mentre Tredicino si avvia, commentando) Ma vedi un po’!!

 TREDICINO          (Andando) Tutto io devo fare. Tutto io… (Esce per VIA CASTELLO DEL MAGO)

 NARRATORE/MAGO

                              (Guardando nella sfera. Con soddifazione) Oh! Ora si vede! Cominciamo! Vedo vedo… vedo il mago che nasconde il portafogli… lo vuole nascondere… Dove? Ci pensa. Ci pensa ci pensa… Lo nasconde sotto il cuscino!

 PAESANI               (Allegria) Urrà! Per Tredicino Hip hip urrà!

 NARRATORE/MAGO       (Descrivendo) Il mago ha nascosto il portafogli sotto il suo cuscino. (Commentando con i paesani) Furbo il mago! Infatti chi va a pensare che il portafogli può essere sotto il cuscino? Nessuno! (Poi, guardando nella sfera…) I maghi si sono addormentati… Fermi, fermi! È entrato nella sfera Tredicino! È arrivato Tredicino! Vedo Tredicino che sta raggiungendo il castello magato dei maghi. Vedo Tredicino che si cala… non vedo bene… Sì, si cala dal camino… No! Entra dalla fessura della porta… No! Dal camino… No! Dalla fessura… (Continua a scrutare, spazientito)) È  entrato! I maghi… Il letto… La testa di mago… La testa di maga… Tredicino… È vicino… Guarda… Scruta… Indaga… la maga… Si piega… S’imbraga… Non trova la paga…

PAESANO         (Suggerendo alla sfera, per Tredicino) Il cuscino…

 TUTTI            (A loro volta tentano di aiutare Tredicino con l’idea del suggerimento) Sotto il cuscino. Il portafogli è sotto il cuscino.

NARRATORE/MAGO      (Ai paesani) Non può sentirvi egli è lontano!      

PAESANO INGENUO

                              Ci sente, ci sente! Sta solo pensando ad altro. (Poi brusco, al Narratore/Mago) Continua a fare il tuo mestiere che noi facciamo i paesani.

NARRATORE/MAGO

                              (Offeso) E che modi sono questi? (Sta accendendosi una discussione. Il mago ha lasciato la sfera in mano ad un altro paesano. Fa per avventarsi sul paesano ingenuo. Il paesano che ha tra le mani la sfera, solo, segue i movimenti di Tredicino) Io qui sto lavorando, lo capisci!? (Si avventano)

               I paesani si mettono in mezzo per dividerli. I due tentano di raggiungersi per litigare.

PAESANO INGENUO

                 (Scalmanandosi) Io ti spacco la faccia, presuntuoso d’un narratore/mago.

PAESANO con la sfera

                              (Suggerendo nella sfera) Ti ho detto sotto il cuscino del magoooo! (All’indirizzo degli altri che smettono di litigare) Mi sente! Si guarda intorno… in alto… in basso… (Tutti si avvicinano di nuovo alla sfera. Suggerendo ancora) Sotto il cuscino!

 TUTTI QUANTI IN CORO compreso il Narratore/Mago

                              (Suggerendo) Sotto il cuscino del mago! Guarda di qua! (Poi come se Tredicino, nella sfera, avesse guardato verso di loro) Tredicino ci vede… sta guardando…

 NARRATORE/MAGO

                              (Riprendendo la sfera. Qualcuno saluta nella sfera come se effettivamente fosse stato visto da Tredicino) Ha sentito! Ha capito! (Sono di nuovo tutti attenti) Gira intorno al lettone… scansa lo spuntone… si dirige al cuscinone… Bravo Tredicino! Ci sei… ci sei… Ecco! Alza lentamente il cuscino… la mano destra si allunga… sta per prendere il portafogli… lo prende… lo prende lo prende… (con tono spaventato) L’ha preso!

 TUTTI                   (Gioiendo. Lanciano in aria cappelli, fazzoletti e quant’altro di leggero hanno a portata di mano) Evviva Tredicino.

 VOCE DEL MAGO fuori scena

                              (Un urlo terribile pone fine ai festeggiamenti) Ahhhhhhhhhh!

 NARRATORE/MAGO

                              (Descrivendo)

                              Il mago l’ha preso

                              L’ha steso, risteso

                              Il volto ha acceso

                              Lo tiene di peso

                              È tutto rappreso (poi concludendo: per dire che è spacciato…)

                              È ormai teso teso.

                              (Stacco musicale: triste)

                                    Un panno nero viene steso sulla sfera. Una nenia a bocca chiusa, un lamento, viene intonato: è un lamento funebre a bocca chiusa.

               I dodici fratelli, con il Narratore/Mago che tiene la sfera a lutto come se fosse una reliquia, si dispongono da una parte in fila in ordine di altezza, rivolti verso il pubblico. I paesani si preparano per fare le condoglianze. I fratelli mimano il pianto. I paesani sfilano stringendo volta per volta le mani ai dodici fratelli. Poi quando hanno finito di fare le condoglianze, formano un corteo funebre, due per due, con in testa il Narratore/Mago e la sfera a lutto, e, seguendolo, spaziano per la scena.

NARRATORE/MAGO

                              (Commemorando. In testa al corteo)

                              È  ormai senza noi Tredicino

                              Non ci sorriderà più Tredicino

                              Ci vede di lassù, Tredicino

                              Più non sentiremo la sua voce

                              Più non gioiremo alle sue vittorie

                              Più non avremo tra i piedi Tredicino

 CORO                    Più! Più! Più!

NARRATORE/MAGO

                              Era bello, Tredicino

                              Ci ha lasciato, Tredicino

                              Più non vedremo, Tredicino

                              Più non godremo, Tredicino

                              Più non ci sarà, Tredicino

                              Più diremo: Tredicino

 CORO                    Più! Più! Più!

               S’ode, proveniente da VIA CASTELLO DEL MAGO, un allegro fischiettare. Il corteo si ferma. Il fischio viene in primo piano, allegro e vivace. Si avvicina sempre più. Tutti cominciano a guardare da quella parte. Qualcuno comincia a sussurrare:

PAESANO INGENUO

               Ma a me sembra… Sembra… (Poi rivolgendosi al vicino e chiedendo conferma) A te non sembra…? Non sembra?  

 TUTTI         (Insieme. Come una liberazione) Tredicino!

               Tredicino appare fischiettando. Sventola il portafogli! Ha l’aria di un conquistatore. Si fa un giro d’onore per la scena tra gli applausi di tutti.

 DODICESIMO      (Avvicinandolo alla fine del giro e mentre gli applausi terminano) Ma come… come hai fatto? L’abbiamo visto… il mago t’ha preso… tu…

 TREDICINO          Vi racconto!

                                    Una sedia viene portata. La sedia con la spalliera rivolta verso il pubblico viene sistemata a fondo scena. Tredicino vi sale. Si pone di fronte al pubblico di spettatori. Si appoggia alla spalliera. Assume l’atteggiamento di un comiziante. I paesani, rivolti verso Tredicino, sono di spalle al pubblico degli spettatori. Da quella posizione, Tredicino, si vede al disopra di tutti i paesani. Mormorii di attesa.

 TREDICINO         (Come se stesse facendo un comizio) Carissimi compaesani!      

                       È con vivo piacere che sono tra voi!

 TUTTI                   (Applaudendo) Bene! Bravo! Bis!

 TREDICINO          Grazie! Grazie! Grazie! (Con un ampio gesto della mano ottiene silenzio) Sarò breve! Quando voi mi avete suggerito il posto dove il mago teneva il portafogli io subito mi sono precipitato. Stavo per prenderlo… quando il mago, che dormiva con un occhio solo, mi ha preso. Ero bell’e spacciato. La maga s’è svegliata. Il mago ha urlato di gioia. La maga s’è leccata i baffi. È stato allora che il mago ha avuto l’idea di fare un banchetto con tutti i maghi della contrada. Mi ha preso. Mi ha messo in una botte. Mi ha buttato quintali di cibo per farmi ingrassare ed è partito per andare ad invitare gli altri maghi. Prima di andarsene ha detto alla maga di cucinarmi appena fossi diventato grosso e porchetto. È stato allora che vedendo tutto quel bendiddio nella botte ho cominciato a sbafarmi tutto. E più mangiavo e più la maga mi buttava cibo e cibo nella botte. E più buttava cibo e cibo nella botte e più ingrassavo come un porchetto. Quando la maga è venuta a vedere se ero ingrassato, proprio allora, è passato dalla botte un sorcio. Ho staccato la coda al sorcio e l’ho tenuta pronta. La maga mi ha chiesto di far fuoriuscire un dito dalla botte e allora io ho mostrato la coda. Ha pensato di buttarmi ancora altro cibo per farmi ingrassare, visto che ero ancora magro. Io mi sono pappato tutto il cibo. È venuta di nuovo… Insomma alla fine ero pronto: grasso e porchetto. È stato allora, cari paesani, che mi sono ricordato di voi e che voi mi stavate aspettando. Allora ho chiesto alla maga di uscire fuori dalla botte la testa. La maga che con l’accetta spaccava legna mi ha detto di sì. Ho messo fuori la testa. Poi un braccio, poi l’altro, poi una gamba poi… e quando, seduto sulla botte ho visto che la maga non badava più a me… (Mimando con le mani il taglio della testa alla maga) Teratintantintattà! Le ho tagliato la testa. L’ho messa nel suo letto con un fazzoletto in testa e… sembrava che dormisse… e me ne sono scappato. Prima però ho cucinato la maga con tutti gli aromi e ho lasciato la pentola a bollire. Quando il mago andrà… Penso che sarà già arrivato con tutti i maghi e credendo la maga stanca l’avrà lasciata dormire e con gli altri maghi s’è mangiato la maga. (Ride) Ah! Ah! Ah! Adesso avranno finito il banchetto e penso che…

 VOCE DEL MAGO fuori scena

                              (Urla) Ahhhhhhhhhhhh!

 TUTTI                   (Si girano dalla parte dell’urlo)

 VOCE DEL RE fuori scena

                              (Ride) Ah! Ah! Ah!

 TUTTI                   (Si girano dalla parte della risata)

                     E da questa parte arriva di filato, trotterellando, a caval del suo caval il Banditore.

 BANDITORE         ATTENZIONE! ATTENZIONE!

                           BANDO FACCIO ALLA NAZIONE!

UN PAESANO       (Commentando. Al suo vicino)

                              Altro prurito regale, altro bando, altra avventura. Sotto a chi tocca.

 BANDITORE         (Dopo aver incenerito con lo sguardo il paesano autore del commento. Leggendo dalla pergamena)

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                              AMATISSIMO GRANDISSIMO

CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              UN’ALTRA VOGLIA S’È FATTA VENIRE!

                              PRESTATE LE ORECCHIE PER CAPIRE!

                              IL NOSTRO ECCELLENTISSIMO

                              AMATISSIMO GRANDISSIMO

 CORO PAESANI insieme al BANDITORE

                              …ISSIMO …ISSIMO

 BANDITORE            RE DI TUTTI QUANTI I RE

                              CHE DI MEGLIO NON CE N’È

                              VUOLE FORTISSIMAMENTE VUOLE

                              VENIRE QUI A GODERSI IL SOLE

E PORTARE A TREDICINO

LO SPAGHETTO E IL BUCATINO

UNA FESTA S’HA DA FARE

E NESSUNO PUÒ RINUNCIARE

SUONIN LE TROMBE, RULLINO I TAMBURI

APRITE AL RE TUTTI GLI SCURI

                                     Suonano le trombe, rullano i tamburi e da VIA CASTELLO DEL RE avanza al suono di una musica trionfale il Re, portato sul trono da quattro prestanti giovani. Seduta stante si improvvisa una festa popolare: cuccagna, corsa dei sacchi e… è la festa della musica e dei colori.

 NARRATORE/MAGO   (Avanzando mentre si svolge la festa. Si gira verso tutti i festanti e con una bacchetta fa la magia: tutti si bloccano nell’atteggiamento in cui erano; anche la musica si blocca di colpo. Lui si gira verso il pubblico e…) …e vissero felici e contenti.

 F I N E

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