Approfondimento della storia

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Per lo studioso
 

Il nucleo narrativo di questa fiaba corrisponde al tipo 1640 nella classificazione Aarne-Thompson (il piccolo sarto valoroso): in questa variante, parecchio nota e diffusa, attorno alla storia delle prodezze del sarto si sviluppano una serie di episodi, che possono variare da narrazione a narrazione, consistenti in altrettante gare con l’orco stupido, vinte grazie all’astuzia. Ciascuna gara corrisponde a un tipo fiabesco e/o a un motivo narrativo a sé. Nella versione pugliese, in particolare, incontriamo la sfida a fare un buco nel tronco di un albero con la forza delle dita (motivo K61 nella classificazione Thompson ; tipo 1085 nella classificazione Aarne-Thompson) e di seguito la gara di lancio vinta con l’inganno (motivo K18.1; tipo 1062).


Per il letterato
 

Una versione letteraria molto citata è quella delleAnnotazioni di Paolo Minucci al Malmantile di Lorenzo Lippi. Si conosce anche una versione letteraria cinese di Po Yu King del 492 d. C.

Tutto il complesso degli episodi che, a volte, si innestano sul ciclo del piccolo sarto, e altre volte si presentano come aneddoti indipendenti e autoconclusivi, rende questa fiaba interessantissima per un approfondimento di tipo comparativo. Certo è che, in forma autonoma, i singoli aneddoti sono molto popolari in tutta l’Europa settentrionale.

Per il folklorista

Il tema è quello della gara vinta con l'inganno, tema che ritroviamo in un complesso di episodi che a volte entrano nel ciclo del piccolo sarto valoroso. Non è difficile ravvisare in Nannorco, uomo dalla forza straordinaria ma poco intelligente, il personaggio di Polifemo, il ciclope sconfitto dallo scaltro Ulisse. Il racconto di Polifemo, preesistente ad Omero, è conservato intatto nelle linee generali nella tradizione popolare siciliana.

L’episodio del buco praticato nel tronco dell’albero, inoltre, è conosciuto anche nel resto del continente europeo, in Indonesia e nell’emisfero occidentale.

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Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

  • J. & W. GRIMM, Kinder- und Hausmärchen, Leipzig, 1856, libro I, n. 20.

  • I. CALVINO, Fiabe italiane, Torino, 1956, nn. 97, 199.

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte IV, n. 25.

  • CENTRO D’ANIMAZIONE CULTURALE “SARABANDA VERDE”, M’ dess nononn, Fasano, 1986.

  • A. GIANANDREA, Novelline e fiabe popolari marchigiane, Jesi, 1878, n. 7.

  • C. CORONEDI-BERTI, Al sgugiol di ragazù, Bologna, 1883, n. 32.

  • V. IMBRIANI, La Novellaja Fiorentina, Livorno, 1877, pp. 575-580.

  • I. VISENTINI, Fiabe mantovane, “ Canti e racconti del popolo italiano”, vol. VII, Torino, 1879, n. 2.

  • CH. SCHNELLER, Märchen und Sagen aus Wälschtyrol, Innsbruck, 1867, nn. 53, 54.

  • G. PINGUENTINI, Fiabe, Leggende, Novelle, Storie paesane, Storielle, Barzellette in dialetto triestino, Trieste, 1955, n. 10.

  • DOLFO ZORZUT, Sot la nape… (I racconti del popolo friulano), vol. I, Udine, 1924, p. 157.

  • R. FORSTER, Fiabe popolari dalmateestratto da “Archivio per lo studio delle tradizioni popolari”, X, Palermo, 1891, n. 2.

  • C. MARZOCCHI, 130 novelline senesi, in Manoscritto 57 del Museo di arti e tradizioni popolari, Roma, n. 79.

  • A. DE GUBERNATIS, Le tradizioni popolari di S. Stefano di Calcinaia, Roma, 1894, app. n. 4.

  • A. DE NINO, Usi e costumi abruzzesi, vol. III: Fiabe, Firenze, 1883, n. 43.

  • “Rivista delle tradizioni popolari”, diretta da Angelo de Gubernatis, Roma, anno I, 1893-94, p. 528.

  • D. CARLOTTI, Racconti e leggende di Cirnu bella, Livorno, 1930, p. 187.

  • L. GONZENBACH, Sichilianische Märchen, Leipzig, 1870, 2 voll., n. 41.

  • G. PITRE’, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo, 1875, 4 voll., II, n. 83.

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