Scena:
Campagna: qualche albero; sullo sfondo, all'inizio, s'intravede un sole che
tramonta
Altre
scene: Stanza da letto della principessa; presunte e immaginabili piazze e
strade.

Narratore/Mago
(Appare, fuori dal sipario o, comunque, fuori dallo spazio della scena: in
ribalta. A fatica porta un grosso libro e un leggio. Posa il leggio e su di
esso il grosso libro. Un accompagnatore porta un grosso pentolone e lo poggia
nei pressi del Narratore/Mago. Il Narratore/Mago è vestito con un'ampia
tunica da mago. Si tira su le maniche e leggendo dal libro comanda
all'aiutante di eseguire le varie operazioni. Tutto è immaginario, nessuna cosa
viene vista. Con un cenno fa inondare la sala con una musica appropriata.
Con un altro cenno della mano fa abbassare le luci: rimane illuminato solo lui e il
pentolone. Con ampi gesti)
Per narrare questa storia
non bisogna la cicoria
Qui ci vuole fantasia
e moltissima magia.
Bene! Ora pronti siam!
(domandando all'aiutante) Pronti?
Aiutante
Pronto!
Narratore/Mago
(Ordina gli ingredienti; l'aiutante
ripete ogni parola e porge l'immaginario ingrediente che viene versato nel
pentolone)
C'era una volta,
due fratelli,
fortuna,
sfortuna,
vecchia,
magia e fantasia,
e...
vissero felici e contenti. (Se è possibile, dal pentolone può fuoriuscire
del fumo prodotto con il cosiddetto "ghiaccio freddo")
(Concludendo) Cosa fatta capo ha
e la storia eccola qua:
(Mentre comincia a narrare, con l'aiutante sposta il tutto: leggio, librone e
pentola, verso la quinta di sinistra e segue il concretizzarsi degli
avvenimenti che racconta). C'era una volta...
(appare Pover'uomo; ha espressioni disperate: mani sul viso, testa dondolante e lieve
lamento) I fratelli sono due. pover'uomo
(indicandolo) è il fratello sfortunato. Lui...
POVER'UOMO
(Lamentandosi)
Povero il pover'uomo. La sfortuna mi è madre, sorella, nonna. Mangio
sfortuna e digerisco sfortuna!... e la fortuna? Esiste? dov'è? (Ha appena
finito di porsi questi interrogativi che:)
Narratore
Eccola lì! (Indica a POVER'UOMO un punto sulla scena dove, per incanto, viene
illuminata una vecchia che zappetta la terra)
POVER'UOMO
(Molto meravigliato)
Cosa? Quella...? La Fortuna? Una vecchia? Una nonna Fortuna! Ma... Lì dove
sta lavorando... Quello è il campetto di mio fratello... ma...(Dirigendosi
verso la vecchia) Gentile nonnetta... (imbarazzato) ehm, come dire... lei sta
nel fondo di mio..., come dire, ...di mio fratello, come dire, e... Lei chi
è? E perchè...?
NONNA
FORTUNA
(Interrompendolo) Io
sono la fortuna di tuo fratello. Siccome lui dorme, io sto a coltivargli il
grano.
POVER'UOMO
Come? Come? E... Scusatemi..., come dire, buona
nonna Fortuna, mi sapete dire..., come dire, dove si trova nonna
Fortuna mia?
NONNA
FORTUNA
(Asciugandosi il sudore) La tua
Fortuna non è nonna... si diventa nonni se si esercita, ma lei... vive
lontano e non ti sta a pensare: Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Se
tu vuoi, incamminati verso levante e la troverai. La riconoscerai: è vestita
da gran signora e vive in un gran palazzo.
POVER'UOMO
Incamminarmi? Ma mi precipito..., come dire, come un cavallo impazzito.
(Uscendo di scena velocemente) Vadoooooooo!
Dopo aver visualizzato lo stupore di nonna Fortuna, le luci che erano
piazzate su di lei si spengono e si accendono sul Narratore.
Narratore
(Sorridendo) Non
solo per curiosità, ma anche e soprattutto per stare più vicino al cuore
della sua Fortuna, il povero senza fortuna si mise in viaggio. E vai di qua e
vai di là e gira e rigira, dopo aver domandato a tanti vecchi e aver
camminato per molti mesi, arrivò al palazzo, dove ella abitava e, (facendo il
verso a POVER'UOMO) ...come dire.. la vede! (si accendono le luci su una
signora in costume da bagno anni 30: molto attillata, che sotto un ombrellone
sorseggia una bibita da una cannuccia) Al contrario della Fortuna del fratello
questa signora non dimostra affatto un'età avanzata, anzi... pare
giovanissima... pare anche abbastanza dinamica e...
GIOVANE
FORTUNA (Interrompendo con
grazia il Narratore) Abbia la pazienza di non dilungarsi sul mio conto. Mi
presento per quella che sono e tutti hanno gli occhi per vedere e tutti
avranno la possibilità di giudicare. Quindi desista e che la storia proceda
senza il suo... innegabile... valido contributo, ma eccessivo. Sia gentile: si
ritiri!
Il Narratore, mentre fa cenno di scusarsi, viene oscurato e scompare alla
vista. Rimane illuminata GIOVANE FORTUNA che riprende a sorseggiare badando a
controllare l'ora al suo orologio da polso.
POVER'UOMO
(Arrivando trafelato e fermandosi di colpo alla visione che gli si
prospetta...) Ooooh! (imbarazzato) Come dire, come dire: vorrei dire...
GIOVANE
FORTUNA (Rimproverandolo
bonariamente) Dovresti, caro assistito, chiedere scusa per il ritardo. Ti
aspettavo da molto tempo più sei minuti. Forse per questo... Anzi non
"forse", ma "per questo" concludi così poco... anzi
non "poco", ma "nulla". Comunque... (sorridendogli e con
un nobile cenno della mano) avvicinati e ascoltami: Io so tutto; la tua storia
è stata già raccontata e ... ti confido ... ha un lieto fine. So che la tua
richiesta di aiuto tende a far sì che si verifichi un drastico cambiamento
della tua esistenza. (Dopo averlo guardato da capo a piedi) Il tuo mestiere... il mestiere di un mio assistito non può
essere un mestiere qualsiasi... e tu non mi sembri proprio... (Decisa) Tu sarai medico!
POVER'UOMO
Ma... io... non... Non è quello il mio
mestiere... io non so nemmeno leggere... Come posso...?
GIOVANE
FORTUNA (Imperiosa)
Fa la professione di medico! (Spiegando) Se nel visitare i malati, mi vedrai ai piedi del letto, è segno
che essi dovranno guarire, se mi vedrai al capezzale, dovranno morire. Tieni
questo libro: farà scena.
POVER'UOMO prende il librone. La luce sulla scena solare si spegne e, poco
distante dal giovane, una luce illumina uno spaventapasseri vestito da
dottore.
POVER'UOMO va verso lo spaventapasseri e si cambia d'abito: è dottore. Di
nuovo la zona si oscura e...
pover'uomo
(Col grosso librone rosso e, tutto pensieroso si mette in cammino: mima la
camminata)
Mentre lui mima la camminata verso destra, da sinistra vengono fuori diverse
persone in momenti diversi, che, parlando, attraversano la scena e poi escono
dalla parte opposta. Le persone parlano e si fermano in prossimità di
Pover'uomo che, solo allora, si ferma e origlia quello che viene detto.
Cittadino
UNO (Entrando in scena, a braccetto con la Cittadina UNO, sta
dicendo...) La capitale sta vivendo un momento triste.
Cittadina
UNO (Tenendo il braccio a Cittadino UNO, ferma il passo in prossimità
di Pover'uomo. Anche lui si ferma e ascolta) Il problema è che nessuno riesce
a realizzare il sogno del re: togliere la spina di pesce. (Riprendendo a
camminare) è una strana storia
che, forse, racconteremo piangendo.
Cittadino
UNO (Camminando con la compagna verso l'uscita opposta) Morirà? Si
salverà? E chi lo sa! Il dolore è veramente .... (Sono usciti di scena:
Cittadino e Cittadina UNO)
POVER'UOMO
(Riprendendo pensieroso e lento a mimare la camminata) Morirà? Si salverà?
Ma... di che si tratterà? (Mentre ripete a se stesso, mimando la camminata,
le stesse domande, dalla parte opposta vengono in scena - per attraversarla
altri quattro cittadini che, anche loro, vanno discutendo).
Cittadina
DUE Io l'ho conosciuta: una dolcissima fanciulla che era la gioia del
nostro amato re.
Cittadina
TRE
Non c'entra se è buona e brava, se è figlia del re, se...
Cittadina
QUATTRO (Fermandosi e facendo fermare anche le altre donne) Tu sei la
solita: vuoi portare all'estremo ogni ragionamento.
Cittadina
CINQUE (Alzando un po' la voce) Ma vi rendete conto che, mentre
voi state discutendo, c'è una persona che soffre? Vi rendete conto che questa
persona che soffre è la nostra cara principessina?
Cittadina
DUE (Continuando il
discorso della CINQUE) ... e che il nostro amato re è molto preoccupato? E
noi che facciamo? Niente! Non possiamo fare niente!
Cittadina
QUATTRO (Scusandosi)
Chiedo scusa, ma i dottori proprio non riescono? Tutti quei sapientoni, con
quei vestiti così lussuosi, non sono in grado di ...? (si
riprende a camminare)
Cittadina
TRE (Uscendo insieme alle
altre) Certamente il pesce dev'essere stato molto grande. Non si spiega,
però.... (Sono uscite. Anche POVER'UOMO si era avvicinato, facendo
l'indifferente, al gruppo e, mentre stava quasi per seguirle, arrivano - dalla
stessa parte- due giovani che attirano la sua attenzione. Li segue e, quando
si fermano, ascolta facendo l'indifferente).
Giovane
UNO ... ma ci pensi: per una spina di pesce la bella principessa corre un
grosso rischio...
Giovane
DUE Il rischio pare stia per diventare certezza: i dottori, con tutta la
loro scienza, non riescono a trovare nessuna medicina per spiantare la spina
che è conficcata profondamente e infetta sempre di più la trachea della
nostra amata principessa.
Giovane
UNO (riprendendo a camminare, lentamente, verso la parte opposta)
Hai sentito
il bando?
POVER'UOMO li segue a distanza, molto attento a quello che vanno dicendo.
Giovane
DUE
Ah, sì! (ripetendolo) Chiunque riuscirà a guarire la principessa
avrà... (sono usciti)
Anche POVER'UOMO esce con loro. Si accende una luce sul Narratore che con
partecipazione riprende il racconto.
Narratore
La storia si tinge di nero: il nero che non si può lavare, il nero della
morte. Il nostro protagonista, insieme a noi, ha appreso la triste situazione
della famiglia reale. Vuole tentare... Ci riuscirà? (Guardando verso la parte
da cui è uscito POVER'UOMO) Lo sapremo subito.
è giunto al castello e si...
(Come se seguisse la scena) Sì, lo annunciano al RE. (Si sentono le voci
fuori
scena:)
Voce CIAMBELLANO
- Il dottore Sanatutto chiede
udienza.
Voce RE
- Si dia il
permesso!
Voce POVER'UOMO
- Sono il dottor SANATUTTO e chiedo il permesso di esaminare la regale
figliola di Sua Maestà e..., con il dovuto rispetto, mi permetto di chiedere a
Sua Sovranità di
lasciarmi solo con lei!
Voce RE - Il re
acconsente! Che
nessuno disturbi il dottor Sanatutto.
Voce CIAMBELLANO -
(Ripete l'ordine a voce spiegata) Il re acconsente. Che
nessuno disturbi il dottor Sanatutto.
Narratore
(che ha, durante il dialogo fuori scena, richiamato l'attenzione del pubblico
- con cenni - a seguire l'evolversi della situazione) Egli... (mentre la
scena si illumina, scoprendo un letto su cui è adagiata la sofferente
principessa, appare POVER'UOMO) Ecco, infatti, POVER'UOMO è stato ammesso
alla presenza della sofferente Principessa e... (descrive) visita la
principessa... molto attentamente... la guarda da vicino... poi... (mentre
POVER'UOMO s'allontana) poi la guarda da lontano... pensa.... sorride... pensa
ancora ad alta voce...
Pensiero
di POVER'UOMO - La mia Giovane FORTUNA mi disse che se lei non appariva vicino
al letto, l'inferma sarebbe guarita... (Ridacchia) Eh, eh!
Narratore
(Sempre continuando la descrizione) Ora ridacchia e....
POVER'UOMO
(dopo aver eseguito tutto quanto è stato narrato, a voce alta, verso la
quinta da cui è entrato in scena, dice:) Maestà, comunico a Vostra Grazia
che Vostra figlia sarà salvata ma ho bisogno ancora di restare solo con
lei.
Voce
RE La
salute di mia figlia è il fine e, per questo, potrai restare quanto vuoi
senza essere disturbato!
Voce
CIAMBELLANO Il grande dottore ha licenza di restare quanto vuole con la
principessa per poterla guarire. Parola di Re!
Narratore
Rimasto
solo, dopo aver finto di consultare il libro della fortuna, prende da una
cassetta, che s'era portato, una ridicola maschera e - dando le spalle alla principessa
- la calza sul viso. Poi...
POVER'UOMO
(S'avvicina al letto, si mette in mostra e fa alcune mossette ridicole)
Narratore (Descrive, e tutto ciò che descrive viene realizzato) La principessa lo vede,
lo guarda bene... tossisce... tossisce più forte.... ora.... ride.... (s'ode
la risata che diventa sempre più forte, fino:) Ride così forte che....
PRINCIPESSA
(Dopo aver riso, con gioia) La spina è stata sradicata! (La mostra,
prendendola dal letto dove si presuppone sia caduta) Il grosso pugnale di
pesce che mi stava portando alla tomba è stato estirpato! (Grida di gioia)
Sono guarita! Sono guarita!
Arrivano in scena tutti e tutti, compreso il Re, inneggiano alla magica
guarigione e...
Narratore
Lo
spettacolo di quel viso mascherato era esilarante agli occhi
della sofferente principessa e, quando non poté più trattenerlo, una risata
- scoppiettante - sgorgò dalla sua bocca insieme alla perfida spina di pesce. La
risata risuonò per tutto il palazzo e l'attesa del re divenne frenesia di
conoscere. Gli sguardi dei presenti erano tutti rivolti verso la principessa
e, quando, tutto contento, il grande "dottore" mostrò la spina, la felicità del re
esplose rafforzando l'invidia dei medici di corte. (Tutti insieme escono di
scena trionfanti e, mentre si sente il clamore del corteo regale frammisto a
ovazioni di popolo...)
La gioia del re nel vedere salva la figlia fu indescrivibile, come fu indescrivibile
la gioia spontanea dei sudditi tutti, quando le teste coronate si affacciarono al balcone regale
per annunciare la magica guarigione.... Solo gl'invidiosi medici dissero che la spina s'era staccata per
caso facendo del Re un secondo Amleto.
Il
sovrano non sapeva che fare, ma - dopo aver consultato la principessa - pensò
che se il "dottore" avesse risolto un enigma gli avrebbe concesso la
vita. Quindi, affidato l'incarico alla bella e risanata figlia, attese
l'esito.
La
principessa condusse il suo benefattore nel giardino e, mentre passeggiavano,
di nascosto acchiappò un grillo e, stringendolo nel pugno, gli disse:
VOCE
PRINCIPESSA Se indovini ciò che sta nella mia mano, avrai il premio, altrimenti...
(anche se con dispiacere) sarai ucciso.
Narratore
Egli,
che come sappiamo si chiamava Giangrillo, tutto turbato e tremante cominciò a dire tra sé
e sé:
VOCE
POVER'UOMO
O povero Giangrillo, questa volta è finita!" !
VOCE
PRINCIPESSA (Allegra)
Hai detto Grillo! Hai indovinato! Hai indovinato.... (Poi come se si
allontanasse: la sua voce lentamente si allontana, grida) Padre, padre è
portentoso, è portentoso.... il dottore non è un impostore.... non è un
impostore... (la voce scompare e il Narratore, mentre lentamente partono le
note del rito nuziale, leggendo dal grosso librone, conclude prima che il
corteo degli sposi sfili sulla scena tra gli evviva di tutti)
Narratore
"Giangrillo" aveva detto e la principessa, credette che egli avesse
indovinato. Questo pasticcio fece la fortuna di POVER'UOMO, infatti, tutta allegra
la principessa - ormai affascinata dalle molte qualità
del giovane dottore - propose alla regale maestà di concederglielo per sposo.
Il Re
si dichiarò d'accordo che le nozze si celebrassero in pompa magna. La Felicità? La contentezza? Sì, si accompagnarono alla
Fortuna ...e
vissero felici e contenti.
Sfila il corteo e, quando tutti sono in scena, mentre la musica è al massimo
insieme alla gioia di tutti... frontalmente al pubblico tutti gridano in coro
"EVVIVA" e s'inchinano per ringraziare gli spettatori.
BUIO e LUCE (ringraziamenti) BUIO e LUCE (ringraziamenti) BUIO
F
I N E
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