Per lo studioso
Corrisponde al tipo n. 248 nella classificazione di AARNE & THOMPSON.


Per il letterato
è
un incrocio tra "Il cane e il passero" e diverse versioni della fiaba basata sulla divisione del raccolto, in cui l'imbroglione cerca di accaparrarsi la parte migliore del raccolto. In questa versione la quaglia si farà aiutare da un cane, dopo averlo aiutato a guarire dalla rogna.

Per il folklorista

La fiaba, qualunque sia l'origine, si è diffusa in tutta l'Europa ed è stata raccolta tra i neri della Giamaica.  La fiaba "Il cane e il passero" appartiene al ciclo di Renart che rivela in modo molto più netto e preciso delle affinità e, probabilmente, un'origine orientale, perché la ritroviamo negli Jātaka ed è ancor oggi popolare in India e nei paesi viciniori.

          
Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari – Roma, 1928, parte I, nn. 38-39.

  • L. ANGIULI, L. DI TURI, G. MINARDI, Puglia in Favola, Modena, 1999, parte I, n. 2.2.

  • J. – W. GRIMM, Kinder- und Hausmärchen, Berlin, 1812-15, libro I, n. 58.

 

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