Approfondimento della storia

MARIAMARIA


Per lo studioso


Questa favola pugliese è una variante meno macabra e meno truculenta del tipo 366 nella classificazione Aarne-Thompson (L’impiccato). Vi compare inoltre il motivo E235 (il defunto che ritorna dal regno dei morti per punire le offese fatte al cadavere).

Per il letterato

Nella versione più diffusa di questa storia c’è un poveraccio, disperato perché non sa come sfamare la propria famiglia, che trova il cadavere di un ladro che pende dalla forca e taglia dalle gambe di questo qualche pezzo di carne. Porta poi la carne così ottenuta a casa, banchettandovi sopra. Il morto ritorna, per portare via con sé l’uomo che gli ha rubato la carne. Di luogo in luogo, la storia presenta numerose variazioni: a volte non si tratta di pezzi di carne, ma del cuore, oppure di un brandello del vestito dell’impiccato.

Va rilevato che le storie di fantasmi, generalmente, hanno la tendenza a essere locali, e quindi a variare molto di luogo in luogo.

Per il folklorista

Questa storia, invece, si è talmente diffusa da perdere ogni legame con un luogo determinato ed entrare nella schiera delle fiabe popolari comuni. La storia è molto conosciuta, difatti, in tutta l’Europa occidentale. Il suo centro di maggiore popolarità sembra essere la Danimarca, ma la si racconta anche in Inghilterra e, verso sud, fino alla Spagna. I viaggiatori hanno portato questa storia fino alla Malesia, in Asia, e alla Nigeria, in Africa.

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Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte II, n. 32.

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