Approfondimenti della storia


FrChiaco

   

    j0079190 smallPer lo studioso
 

Corrisponde al tipo 675 nella classificazione Aarne-Thompson (il ragazzo indolente).

Per il letteratoBD04970  small 

In questa variante pugliese sono le fate a concedere al protagonista il potere di far avverare qualunque desiderio. Il più delle volte, invece, l’eroe (un ragazzo pigro e svogliato) cattura un grosso pesce (di solito un salmone) il quale lo prega di essere restituito al mare e, una volta in acqua, lo contraccambia donandogli la facoltà di veder realizzati i propri desideri. L’elemento comune in tutte le versioni della storia è la risata della principessa e il protagonista che nella sua collera le augura di rimanere incinta: la ragazza partorisce e il re, adirato, fa rinchiudere il ragazzo indolente, la principessa e il figlioletto in una cassa che viene abbandonata alle acque. I tre però si salvano, grazie ai poteri del protagonista, il quale fa sorgere dal nulla un palazzo favoloso. Come si vede, in questa fiaba si mescolano temi comuni a numerose narrazioni fiabesche e mitologiche di ogni tempo e di ogni area geografica. La risata della principessa ci fa venire in mente la risata di Zoza, la protagonista dell’introduzione del Pentamerone, che a causa del suo scoppio di ilarità si trova poi costretta a ricercare un principe addormentato. Ma vale la pena di ricordare anche la risata di Demetra, al centro dei misteri eleusini, o la risata della dea del sole giapponese Amaterasu (una risata grazie alla quale il mondo può uscire da quella condizione di tenebre perenni in cui era sprofondato per la collera della stessa Amaterasu contro il fratello Susa-no-wo). Ed ancora, il tema della nascita miracolosa appartiene a tante e diverse culture (dalla nascita dell’eroe irlandese Cu Chulainn ai numerosi fanciulli portentosi nati dall’unione di un dio con una mortale nella mitologia greca e romana): rimandiamo, per questo, allo studio effettuato da Giuseppe Cocchiara nel suo saggio Il Paese di Cuccagna (Torino, 1956, cap. I). Ed infine, per quanto riguarda il tema dell’abbandono in mare, è fin troppo scontato osservare che fanciulli affidati alle acque appartengono a svariate tradizioni (dalla leggenda di Romolo e Remo alla storia biblica di Mosè); e però qui non viene abbandonato il solo bambino: anche i suoi genitori vengono rinchiusi con lui in una botte, poi gettata in mare. Un motivo che rimanda alla storia di Perseo: alla sua nascita, fu rinchiuso insieme alla madre Danae in una cassa di legno, che venne poi lasciata alla deriva.

Si tratta di una delle poche fiabe europee di grande notorietà che non appare nell’ampia raccolta dei fratelli Grimm. La si trova nelle Piacevoli notti dello Straparola, in cui Pietro Pazzo riesce a realizzare ogni desiderio grazie al potere trasmessogli da un pesce (III, 1) e nel Pentamerone del Basile (I, 3), in cui Peruonto riceve questa virtù magica per aver fatto ombra a tre figli di fata addormentati. In un racconto di Madame d’Aulnoy, l’aiutante magico del protagonista è un delfino.

BD04981  smallPer il folklorista

Probabilmente questo tipo fiabesco è sorto nel Sud-Europa. Comunque, è diffuso in modo uniforme in tutta Europa, e ad est si estende fino in Siberia. Non sembra conosciuto né in India né in Africa. È stato portato dai colonizzatori europei nella Nuova Guinea e in America. La diffusione delle versioni folkloriche sembra influenzata soprattutto dall’elaborazione letteraria operata dai due novellieri italiani. Una variante presente nella tradizione orale francese vede come protagonista non un ragazzo svogliato o sciocco, come nello schema classico, ma un uomo “a metà” (con una gamba sola, un piede solo, ecc.): questa tradizione ha influenzato anche la narrativa orale italiana, dal momento che un “dimezzato” si trova anche in una versione veneziana della storia.

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Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

      •             I. CALVINO, Fiabe italiane, Torino, 1956, n. 34.
      •               S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte V, n. 18.
      •               G. BERNONI, Fiabe popolari veneziane, Venezia, 1893, n. 9.
      •                I. VISENTINI, Fiabe mantovane, “ Canti e racconti del popolo italiano”, vol. VII, Torino, 1879, n. 47.
      •                J. B. ANDREWS, Contes ligures, Paris, 1892, n. 56.
      •               G. NERUCCI, Sessanta novelle popolari montalesi, Firenze, 1880, n. 38.
      •               G. PITRE’, Novelle popolari toscane, parte I, Roma, 1941, n. 30.
      •               A. BALDINI, La strada delle meraviglie, Milano-Roma, 1923, p. 61.
      •                G. PITRE’, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo, 1875, 4 voll., III, n. 188.
      •                G. PITRE’, Otto Fiabe e Novelle popolari siciliane, estr. da “Il Propugnatore”, vol. VI, parte II, Bologna, 1873, n. 3.

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