Approfondimento della storia

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Per lo studioso
 

Fa parte del gruppo di racconti che rientrano nel tipo 1653 nella classificazione Aarne-Thompson (i ladri sotto l’albero). Sebastiano Lo Nigro ha inoltre classificato questo specifico racconto, in cui il semplicione mette in fuga i briganti orinando, come tipo *1653C (S. LO NIGRO, Racconti popolari siciliani, Firenze, 1958, pp. 271-272). Vi compaiono il motivo K335.1 dell’indice dei motivi del Thompson (i ladri derubati dei loro tesori), il motivo K335.1.1 (oggetti che cadono dall’albero spaventando i ladri), il motivo N696 (il fuggitivo nascosto sull’albero orina, gli inseguitori credendo che stia piovendo vanno via), il motivo J1790.1 (il semplicione pensa che la sua ombra sia un uomo che lo insegue).


Per il letterato
 

È una storia in cui si incrociano due temi parecchio fortunati nel folclore orale: quello dei ladri derubati e quello del semplicione le cui azioni assurde, alla fine, gli procurano fortuna. Gli aneddoti sui ladri derubati sembrano provenire dalla letteratura buddhista in India: li ritroviamo poi, spesso, nei fabliaux e nei libri burleschi. Le storie sugli sciocchi, invece fioriscono soprattutto nelle raccolte scritte di facezie: nel medioevo storie del genere facevano parte dei libri di exempla, ma dal rinascimento in poi c’è stato un costante succedersi di libri burleschi, contenenti centinaia di aneddoti sugli sciocchi. Uno sciocco famoso è il protagonista del “Vardiello” di Basile (I, 4): gli episodi che compongono la sua storia si ritrovano poi, in forma autonoma e separata, attribuiti ad altri sciocchi, protagonisti di cicli narrativi distribuiti in ogni parte del mondo.

Per il folklorista

Nella tradizione siciliana, a mettere in fuga i briganti in seguito a equivoci, che possono variare da narrazione a narrazione, molto spesso è Giufà, protagonista di un importante ciclo narrativo sul personaggio dello sciocco.

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Per il bibliografo

Compare nelle seguenti raccolte:

 
  • I. CALVINO, Fiabe italiane, Torino, 1956, n. 190.VI.

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte IV, n. 16.

  • V. IMBRIANI, La Novellaja Fiorentina, Livorno, 1877, n. 47, p. 601.

  • I. VISENTINI, Fiabe mantovane, “ Canti e racconti del popolo italiano”, vol. VII, Torino, 1879, n. 44.

  • R. FORSTER, Fiabe popolari dalmate, estr. da “Archivio per lo studio delle tradizioni popolari”, X, Palermo, 1891, n. 13.

  • C. CORONEDI-BERTI, Novelle popolari bolognesi, Bologna, 1874, n. 12.

  • G. PITRE’, Novelle popolari toscane, parte I, Roma, 1941, in “Opere complete di Giuseppe Pitrè”, vol. XXX,  n. 33.

  • G. ZANAZZO, Novelle, favole e leggende romanesche, “Tradizioni popolari romane”, vol. I, Torino-Roma, 1907, n. 30.

  • L. GONZENBACH, Sichilianische Märchen, Leipzig, 1870, 2 voll., n. 50.

  • G. PITRE’, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo, 1875, 4 voll., III, n. 190.

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