Approfondimento della storia

RASPA

 


Per lo studioso


 

Questa fiaba pugliese sembra una variante del tipo 870A (la piccola guardiana delle oche). Nella struttura classica della fiaba, una piccola guardiana di oche si avvicina a un principe e gli predice che loro due si sposeranno. Il principe si fa beffe delle parole della popolana. Successivamente si sposa con un’altra donna, la quale però, chiede alla guardiana di oche di sostituirla nel letto nuziale per la prima notte di nozze. Il principe infatti ha accanto al letto una pietra magica in grado di accertare la castità di una donna, e la principessa ha paura che questa pietra possa svelare al marito che lei non è illibata. Il giorno seguente, la persona che ha realmente dormito nel letto del principe (e cioè la piccola guardiana delle oche) viene identificata grazie a certi ornamenti che il principe le ha dato. Come si vede, la versione pugliese mantiene il particolare delle parole rivolte al principe dalla protagonista, che predice il futuro matrimonio fra i due. Il tema della sostituzione della sposa è svolto in maniera diversa, dal momento che qui è la madre del principe a orchestrare l’inganno, in modo tale da indurre il figlio a prendere moglie.

Una serva che in occasione delle prime notte di nozze sostituisce la padrona, andata in sposa a un principe, si trova anche nella Posilicheata di Pompeo Sarnelli, e precisamente nel racconto “La vaiassa fedele” (n. 2). Al di là del motivo della sostituzione, però, questa storia ha un contenuto completamente diverso: la padrona, in seguito ad una maledizione, è destinata a essere tramutata in serpe la prima notte di nozze, ed è per questo che chiede alla serva di sostituirla, impersonandola agli occhi del marito (le due, infatti, sono identiche). La serva si mantiene fedele alla padrona, evitando di consumare le nozze con il principe e aspettando fintantoché l’incantesimo non viene sciolto

Per il letterato

La storia della piccola guardiana delle oche che sposa il principe è diffusa come ballata in Scandinavia, in Francia e in Scozia (dove ne sono state registrate almeno otto versioni). Come fiaba orale è particolarmente conosciuta in Scandinavia. Il Liungman a questo proposito ipotizza che la fiaba sia di origine scandinava (W. LIUNGMAN, Tva Folkminnesundersökningar, Göteborg, 1925). A conclusioni diverse arriva il Dawkins, che trova significativi riscontri del racconto della sposa predestinata in Grecia: egli prima ne studia una versione dell’isola di Coo (R. M. DAWKINS, Forty-five Stories from the Dodekanese, Cambridge, 1950, p. 299), per poi analizzare le altre redazioni greche (R. M. DAWKINS, Modern Greek Folktales, Oxford, 1953, p. 288), arrivando a formulare la teoria che il racconto abbia avuto origine in area islamica (forse in Turchia).

Per il folklorista

Le versioni siciliane presentano uno sviluppo analogo a quello della storia pugliese: in particolare, viene svolto in maniera analogo il motivo della sostituzione della sposa. Ad architettare lo scambio, infatti, anche nelle varianti siciliane è la madre del principe, che così vuole spingere il figlio a prendere moglie.

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Per il bibliografo
Compare nelle seguenti raccolte:

  • J. & W. GRIMM, Kinder- und Hausmärchen, Leipzig, 1856, libro III, n. 198.

  • S. LA SORSA, Tradizioni Popolari Pugliesi, Bari Roma, 1928, parte IV n. 7.

  • G. PITRE’, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo, 1875, 4 voll., I, n. 4.

  • G. PITRE’, Cartelli, Pasquinate, Canti, Leggende, Usi del popolo siciliano, Palermo, 1913, n. 2.

  • G. SCHIRO’, Canti tradizionali ed altri saggi delle colonie albanesi di Sicilia, Napoli, 1923, n. 1.

  • C. GRISANTI, Folklore d’Isnello, Palermo, 1909 (II), n. 13.

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