GERTRUDE E CORINA

C'erano una volta due cognate vedove che avevano due figlie, una si chiamava Gertrude e l'altra Corina. La prima aveva un fratello che si chiamava Augusto. Un giorno la mamma di Gertrude mandò la figlia a prendere l'acqua dalla fontana con una giara. "Aggiustami una focaccina prima, mamma", disse Gertrude. Mentre si recava alla fontana incontrò un vecchietto che le disse: "Per favore mi dai un pezzetto di focaccina?". "La mamma l'ha preparata per me", rispose Gertrude, "ma io te la do volentieri tutta".

Questi la ringraziò e la benedisse dicendo: "Quando cammini e quando ti pettini, figlia mia, spuntino intorno a te erbe e fiori che profumino la terra che calpesti".

Mentre ritornava a casa diventava sempre più bella e la mamma, quando la vide, rimase incantata. "Come mai, figlia mia, sei diventata più bella andando all'acqua?", le disse. La fanciulla raccontò alla mamma quello che le era successo. La mamma di Corina, invidiosa, mandò anche sua figlia a prendere l'acqua, sperando che venisse trasformata come la cugina, e le diede la focaccina. Trovò anche lei il vecchietto che le chiese un po' di pane. "Non voglio dartene - gli rispose - la mamma l'ha preparato per me". Allora il vecchietto la maledisse dicendo: "Quando cammini e quando ti pettini crescano erba secca e fiori puzzolenti sul tuo cammino". Tornando a casa diventava sempre più brutta; la mamma, quando la vide, si mise a piangere e a minacciare la cognata.

La mamma di Gertrude non sapeva come portare avanti la famiglia e mandò il figlio Augusto a fare il servo presso l'imperatore. Dopo un po' di tempo la mamma gli scrisse che la sorella diventava sempre più bella e da dove passava spuntavano erbe e fiori che profumavano tutto. Augusto, per la contentezza, parlò della sorella al figlio dell'imperatore.

"Se veramente è così bella come dici, fammela conoscere, giacché ho intenzione di sposarmi", gli disse il principe. "Se è vero quello che dici non ti farò più fare il servo e resterai nel palazzo, se non è vero ti farò fare il guardiano di papere". Augusto scrisse alla mamma raccontandole come stavano i fatti. La mamma non voleva raggiungere il figlio perché era troppo lontano, ma Augusto disse che le avrebbe fatte partire con la nave. Quando lo seppe la mamma di Corina, fece di tutto per partire anche lei con la figlia, disse che avrebbe fatto pure la guardiana di galline pur di non rimanere sola. Così partirono tutte e quattro. Durante la notte, mentre tutti dormivano nella nave, la zia cattiva prese Gertrude e la gettò in mare. Sotto l'acqua c'era mamma Serena che prese la fanciulla e le legò un piede ad una catena perché non annegasse. La mattina la mamma si accorse che mancava Gertrude, girò dappertutto, ma non la trovò. Arrivati a palazzo, il principe chiese che gli venisse presentata la sorella di Augusto, al suo posto gli fecero vedere Corina. Questa come si muoveva emanava un cattivo odore e il principe, sentendosi preso in giro, volle punire Augusto facendogli fare il guardiano di papere. Ogni giorno questi portava le papere vicino al mare e, mentre loro pascolavano, egli si sedeva sotto un albero e piangeva dicendo: "Gertrude, sorella mia, la vita è finita per me". Gertrude lo sentiva e per uscire dalle acque del mare diceva: "Mamma Serena, mamma Serena, lascia un po' la mia catena, finché vedo mio fratello e dopo torno qua".

Mentre Augusto dormiva, mamma Serena mollava la catena, Gertrude usciva dall'acqua, si scioglieva i capelli e faceva crescere tanta erba da far saziare le papere. Mentre Augusto tornava a palazzo con le papere, queste dicevano:

"Papere siamo, da mare veniamo,

la sorella di Augusto vista abbiamo.

Era più bella del sole, meritava l'imperatore".

Il secondo giorno successe la stessa cosa e Augusto si incuriosì. "Oggi non devo dormire - disse il terzo giorno - devo vedere quello che succede". Si mise come al solito sotto l'albero e fece finta di dormire. Vide Gertrude che usciva dall'acqua; voleva gridare, chiamarla, ma lei gli fece segno di stare zitto. "Prendi un catino, - gli disse - e metti un poco d'acqua". Egli le ubbidì; Gertrude mise il piede nel catino e lentamente si slegò la catena. Quando mamma Serena tirò la catena la fanciulla non c'era più. Insieme i due fratelli andarono al palazzo e Augusto fece conoscere la sorella al principe. Quando questi la vide esclamò: "Sei veramente più bella del sole!". Le fece indossare un bellissimo vestito e si fecero i preparativi per le nozze. Durante il banchetto nuziale il principe propose che ogni commensale raccontasse la storia della propria vita.

Incominciò a parlare Gertrude, poi il principe fece parlare la zia cattiva. Riconosciuta la sua colpevolezza, si decise che venisse bruciata viva insieme alla figlia Corina e le loro ceneri venissero sparse ai sette venti. Gertrude e il principe vissero felici per lunghi anni.

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