prince

IL FINOCCHIO

Tanto tempo fa, vivevano in un piccolo paese due sorelle.

Esse erano tanto brutte; per vivere filavano il cotone dalla mattina alla sera.

Un giorno comprarono un chilogrammo di finocchio, lo cucinarono e buttarono per strada l'acqua in cui l'avevano bollito.

Si trovò a passare per caso il figlio del re, il quale, sentendo quell'odore, credette che quell'acqua fosse pipì.

Allora chiese al cocchiere:

-         Chi è mai tanto bella da fare una pipì così profumata?

E questi:

-         Sarà certo di una delle filatrici, solo che loro belle non son di certo!

-         Ma va là, che vuoi saperne tu di donne! - Disse il principe.

E così il bel principe s'impuntò a voler vedere ad ogni costo la proprietaria di quella meravigliosa pipì.

Andò a bussare alla casa delle filatrici:

-         Aprite per favore! Sono il principino venuto a vedere la proprietaria della pipì che avete appena buttato per strada, e a sposarla, se lei vorrà.

La sorella maggiore, che era andata alla porta, furba disse:

-         Vedete mio signore, mia sorella ha fatto un voto a Dio, promettendo di non farsi vedere da uomo alcuno fino al giorno delle nozze!

Ma il principe insisteva, così la sorella maggiore gli disse:

-         Vi accontentate di vedere solo il suo delicato ditino dal buco della serratura?

-         Sì, certo, m'accontenterò!

La sorella maggiore chiamò la minore e le fece mettere il dito nel buco della serratura.

Filando filando le sue mani erano diventate sottili e bianche.

Il principe alla vista di quel ditino bianco esclamò:

-         Oh meraviglia di Dio! Il suo dito è sottile e delicato, chissà il suo volto come sarà bello ed incantato! Mi vuoi sposare dolce signora?

La sorella minore, che non aspettava altro, disse di sì subito, ma intervenne la sorelle maggiore che disse:

-         Ricordate il suo voto, dovrà essere condotta a palazzo interamente coperta da veli neri, in un carrozza chiusa!

-         E così sia! - Disse il principe.

Giunto il giorno della presentazione a palazzo fu mandato l'abito nero e la carrozza a casa delle sorelle.

La minore indossò il vestito e fu condotta a palazzo.

Giuntavi chiese subito di ritirarsi nella sua stanza perché non si sentiva bene. Le fu concesso, così scampò il pericolo di essere vista in viso dal principe.

Ritiratasi si coricò.

Il principe, finiti i festeggiamenti per il suo fidanzamento, fatti senza la fidanzata, non seppe resistere alla tentazione di vederla in viso. S'introdusse nella sua stanza e, scoprendo le coltri del letto chi si trovò dinanzi?

Una ragazza brutta più di una strega! Atterrito dalla scoperta, prese a bastonare la ragazza. Quando si fu calmato la prese e la buttò dalla finestra.

Essa, cadendo, andò a finire con la testa per terra e le gambe per aria.

Quella notte si trovarono a passare di lì le fate. La madre fata, alla vista di quella ragazza in quella posizione si mise a ridere e a ridere fino alle lacrime!

Erano passati sette anni dal suo ultimo sorriso e perciò, quando si fu calmata, decise di ricompensare quella ragazza, che le aveva ridonato il sorriso, regalandole la bellezza.

La mattina seguente il principe, svegliandosi, si affacciò alla finestra a vedere se quella era morta. Con enorme sorpresa vide al suo posto una meravigliosa fanciulla.

La riportò a palazzo e la sposò credendo che quella notte l'effetto dell'alcool gliel'avesse fatta vedere diversa.

Dopo alcuni giorni si presentò a palazzo la sorella maggiore che vedendo la sorella minore divenuta tanto bella le chiese:

-         Come hai fatto a diventare tanto bella?

-         Mi hanno fatata!

-         Ti hanno "scorticata"?

-         Mi hanno fatata!

-         Ti hanno scorticata allora!

La sorella maggiore, poverina, era anche un po' sorda; quindi quando la sorella minore si fu scocciata di ripeterle che la avevano "fatata" e non "scorticata", le diede una borsa di monete d'oro e la mandò via.

La sorella maggiore, convinta che la minore fosse diventata bella perché "scorticata", andò da tutti i macellai del paese chiedendo che la scorciassero, ma nessuno accettò.

Solo uno si mise a scorciarla per bene finché non morì.

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