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L'ERBA CHE RIDONA LA VITA

C'era una volta un vecchio cacciatore che viveva in una casina isolata del paese in mezzo ad un bosco. Egli viveva solo. Si diceva che fosse un vecchio burbero e solitario, infatti non accettava visite e non voleva parlare con nessuno.

Un bel giorno, mentre andava a caccia, sentì piangere un bambino. Questi si trovava sotto una grossa quercia in una cesta. Appena vide il vecchio si mise a sorridere e smise di piangere. L'uomo, impietositosi, lo portò a casa sua e decise di allevarlo, tenendolo come un figlio.

Diventato grande imparò a cacciare come il padre ed aveva una perfetta mira. Non molto tempo dopo il padre si ammalò gravemente e morì. Il ragazzo rimasto solo, decise di partire in cerca di un posto migliore dove vivere e in cerca di lavoro.

Si incamminò e giunse in una foresta dove si sistemò per passare la notte. Alle prime luci dell'alba il giovane si rimise in cammino e raggiunse una città. Qui vi era un'osteria ed egli, volendo mangiare un boccone e schiacciare un pisolino, entrò. Appena fu seduto si addormentò sfinito dalla stanchezza. L'oste, essendo un uomo buono, lo portò nella sua stanza e lo mise a riposare nel suo letto. Dopo un'ora si svegliò e cominciò a mangiare quello che l'oste gli offrì. Riprese le forze, il giovane volle ricambiare il favore all'oste e lavorò per lui un'intera settimana. L'uomo per compensarlo a sua volta gli regalò un sacchetto di monete d'oro. Il giovane, ringraziato l'uomo, riprese il cammino prima di lasciare la città volle fermarsi a pregare in una piccola chiesa per il suo caro babbo.

Cavalcando incontrò un uomo ben vestito al quale chiese se sapesse indicargli la strada per raggiungere la reggia, nella quale avrebbe voluto lavorare facendo qualsiasi cosa, pur di guadagnare un po' di denaro. L'uomo, risentito per essere stato chiamato in un modo che a lui era sembrato sgarbato, reagì con una violenza e pugnalò il giovane, che, arrivato nella reggia con l'arma nella schiena, cadde a terra e morì. Le guardie lo portarono dal re che, buono quanto era, ordinò al suo oste di andare a cogliere nel bosco l'erba che ridava la vita. Ma l'uomo, buon intenditore di vino non certo di erbe, non credendo che esistesse quest'erba magica, raccolse un'erba tutt'altro che buona. Il re fu costretto allora ad interrompere il lavoro del fornaio, del cuoco e del pasticciere, i quali gli portarono l'erba giusta.

Fu la principessa a ridonare la vita al giovane. Egli, ringraziato il re e sua figlia, chiese che cosa poteva fare per loro ed il re gli disse: "Il nostro regno è sotto la continua minaccia di un drago che ha cinque teste, se tu sarai capace di ucciderlo, avrai in sposa mia figlia. Io ti darò una lepre ed una volpe, la prima è veloce, la seconda astuta oltre ogni dire. Il drago si trova nella caverna vicino al fiume, non molto lontano da qui. Vai, che Dio ti benedica!". Il giovane si incamminò ma per la strada incontrò l'uomo di prima, questa volta con un lupo ed un orso che sputavano fiamme. La lepre del giovane cercò di farsi inseguire dai nemici, mentre la volpe gettò dell'acqua nella loro bocca in modo che non sputassero più fiamme. Il ministro del re, ecco chi era quell'uomo sconosciuto, scappò via per la paura. Il giovane giunse alla caverna in cui viveva il drago e, per sua fortuna, lo trovò addormentato. Egli ne approfittò per cacciare il pugnale nella sua pancia.

Ritornato alla reggia, fu accolto come un eroe e, dopo poco tempo, sposò la principessa con la quale visse per tutta la vita. Il ministro cadde da un burrone mentre fuggiva e nessuno seppe che fine avesse fatto. Forse sta ancora protestando per non essere stato lui lo sposo della principessa, chissà...!

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