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In cantiere.

 

LA VOLPE E IL LUPO

Un tempo gli Abruzzesi erano soliti, dopo aver fatto la ricotta, metterla ad asciugare.

La volpe una volta scoprì quest'abitudine, fece un buco nella rete di recinzione e ogni giorno andava a mangiare un po' di ricotta. Però, per essere sicura di poter scappare, ogni volta che ne mangiava si andava a misurare nel buco della rete.

Gli Abruzzesi, quando trovavano la ricotta mangiucchiata, picchiavano i gatti credendoli colpevoli.

Un giorno si misero a fare la guardia. Quel giorno la ricotta era particolarmente buona e la volpe ne mangiò tanta da gonfiarsi la pancia senza pensare a misurarsi, così non riuscì più ad uscire.

Gli Abruzzesi la videro e cominciarono a bastonarla tanto da farle ricacciare tutta la ricotta che aveva mangiato.

Carica di botte, ma con la pancia ormai vuota, finalmente la povera volpe riuscì a scappare. Andando per la via incontrò il lupo che aveva camminato a lungo senza mangiare niente. Il lupo, vedendo la volpe malconcia, le chiese:

  • Comare volpe, cosa è successo?

La volpe gli raccontò l'accaduto. Il lupo, sentendosi debole e affamato, voleva andare a vedere il luogo descritto dalla volpe, ma questa glielo sconsigliò. Il lupo, incurante dello stato pietoso della volpe le impose di accompagnarlo lo stesso:

  • O mi porti addosso - le disse - o, con la fame che ho ti mangio all'istante.

La volpe impaurita le rispose:

  • Appoggiati a me e andiamo.

Il lupo era però molto pesante da portare per la povera volpe che, per strada, cominciò a cantare una filastrocca:

Ntano ntano ntano

Ntane ntane ntane

Il rotto porta il sano.

U rutte porte u sane

  • Cosa c'è? - chiedeva il lupo. E la volpe rispondeva:
  • Niente, la febbre, causata dalle botte, che mi fa delirare - . Intanto pensava: "Come faccio ad arrivare al paese in queste condizioni?". E continuava a cantare la filastrocca.

Ntano ntano ntano

Il rotto porta il sano.

 Arrivarono vicino ad un pozzo e la volpe disse al lupo:

  • Compare lupo, ci riposiamo un po'? Io ho sete.
  • Va bene. Io mi riposo da un lato e tu dall'altro.

Quel giorno c'era la luna piena di quinta decima, che si rifletteva interamente nel pozzo. La volpe chiamò il lupo e disse:

  • Compare lupo, che bel pezzo di formaggio c'è laggiù!

Il lupo dapprima non voleva crederci, poi voleva scendere a vedere di che si trattasse. Ma la volpe, furba, disse:

  • Aspetta, scendo prima io.

Il lupo non voleva e replicava:

  • Io ho fame! Fai scendere me.

La volpe più veloce si mise nel secchio (galette) e scesce nel pozzo, mentre il lupo aspettava ansioso con le zampe appoggiato al bordo del pozzo.

La volpe da giù urlò:

  • Compare lupo, è proprio un pezzo di formaggio fresco. Scendi, scendi che c'è da mangiare anche per te.

Il lupo non se lo fece ripetere, si mise nell'altra galetta e, poiché era più pesante della volpe, precipitò giù mentre la galetta della volpe salì. Uscita che fu dal pozzo l'astuta volpe si allontanò, prendendosi gioco del lupo che era rimasto imprigionato.

 

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