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LA STORIA DI NICOLA MORRA

Questo era un sarto e stava il padre a una masseria che faceva da guardiano, poi si ammalò e se ne morì. Il padrone affezionato del padre disse: «Ora chiamo lui, ché mi dispiace, il padre è stato tanti anni qua, questo terrà lo stesso pensiero». Comunque lo chiama, dice: «Tu devi accettare la guardia-mia», «Va bene». Si chiamava Nicola questo qua e cominciò a prendere servizio. Vicino stava un 'malamente', un certo Mazzocca che era uno con un cagnone grosso che valeva più il cane che lui, che alla guardia se era 'dritto' era dritto per merito del cane, ma lui non era buono. Aveva invidia perché questo qua, Nicola Morra, era attento... ognuno: «Nicola vorrei che mi guardassi... (mi facessi la guardia...)» e lui decideva... come guardia, come terreno, estensione. Allora poi che fece questo Mazzocca? Teneva una quantità di pecore, disse: «è io mi devo mettere in urto con questo... Ora mando le pecore là a pascolare, in modo... voglio fare a lite proprio, voglio levarlo davanti» disse questo Mazzocca. Un giorno allora questo qua disse al ragazzo: «Tu devi andare a pascolare alla Terra Macese», «E se viene il guardiano?» disse il ragazzo, «Tu non ci pensare, dici che 'Mi ha mandato Mazzocca'». Allora il ragazzo andò là. «Ragazzo chi ti ha detto di venire a pascolare qua con le pecore?!», dice «Mazzocca», «Bè senti a me. Ora prendi le pecore e volta. E non ci venire più! E dillo a Mazzocca che io non voglio avere fastidi». Questo ragazzo prende le pecore e torna indietro. E' andato là: «Bè?», «Il guardiano, Nicola Morra così così così e ha detto di non andare più», «Domani mattina devi andare un'altra volta!» disse a quello. La mattina quindi va il ragazzo a prima mattina con le pecore avanti e va un'altra volta. Nicola Morra piglia e lo vide un'altra volta: «Bè e che ti ho detto ieri?! Bè va bene. Raccogli le pecore portale alla masseria». Sequestrò tutte le pecore e il ragazzo pure. Allora fece notte. Il ragazzo non si ritirò né con le pecore e nemmeno lui. Cominciò ad andare in giro. . Andò là (e bussò tre volte). «Chi è», dice: «Sono il guardiano Mazzocca», «Scendi scendi», «No non scendo vicino a questi uomini così..» - non ricordo bene la parola che disse - «Allora ora esco io» disse quello da dentro. Allora stava incominciando che questo Nicola Morra diventò un altro uomo, non era più sarto, diventò un altro uomo. Uscì là fuori. «Bè, perché mi hai sequestrato le pecore?», «E perché tu vieni nella guardia mia?» e sotto e sopra. «Bè va bene. Ora le pecore te le mando e io sto a soddisfazione tua», «Ah sì?». «Però a un patto e condizione. Che il cane lo devi tenere attaccato. Ci dobbiamo 'sfessare' noi due», «Ba bene. Quando?», «Domani sera», «Dove?», «Al tale posto», «Daccordo». Prese le pecore e gliele dette tutte quante - senza dire niente al padrone, a nessuno. Allora questo qua si presenta all'appuntamento, Nicola Morra arrivò prima e questo niente. Sopra la cavalcatura, piglia e poi lo vede venire, solo, senza cane. Disse: «Bè, io sono Nicola Morra e tu sei Mazzocca. Io nasco da figlio di guardiano, ma prima ero figlio di guardiano, ora - era giovane - o mi uccidi o ti uccido!», «Va bene». Tirarono fuori le baionette incominciarono totòn totòn, sopra ai cavalli. A Nicola Morra si spezza la baionetta e quello lì più... Allora Nicola Morra mentre combatteva con quella baionetta sfasciata disse: «Madonna di Ripalta che tengo in petto/ fammi trovà na piccola baionetta/ quando faccio cadè la capa di Mazzocca come na sacchetta! Mentre combatteva con la mano dentro là. (sotto la camicia, sull'immaginetta della Madonna), riesce a innestare l'altra baionetta, come vede che ce l'aveva bamm! l'uccide a Mazzocca. E allora guardò e si dette a latitanza. Diventò un delinquente, ma no delinquente che faceva male ai padroni o come sia, no: delinquente 'benessere', che vedeva una famiglia e cercava pure di aiutarli. Solo su questo punto di vista qua. E allora mentre lui si dava in giro che non si faceva prendere più dai carabinieri incontrò un certo Buchicchio, il primo tiratore di pistola. Si fecero amici, non più Nicola Morra solo ora, abbinato con questo qua dove andava questo andava questo. Ecco che si dividevano i soldi questi e trovarono un padrone, «Quand'è domani sera tu mi devi portare tanti soldi. Te li restituisco, ma se non me li porti tu passi i guai» e figurati quello. Piglia e la mattina l'aspetta al posto, con la carrozza, andò: «Don Nicolì, ti ho servito», «Grazie disse - fra dieci giorni tu avrai i soldi». Non glieli portarono. Siccome una vecchierella andava a fare sempre cicorie, cicorie cicorie e la vedeva... quello disse: «Madonna, a quell'età sempre con la faccia sulla terra, quella». Disse: «Bella vecchia che vai facendo?», «Bè non mi vedi don Nicolì? Facendo le cicorie. Tengo una figlia non sposata. Con le cicorie guadagno qualche cosa e faccio le robe alla ragazza che si deve sposare», «Bè - disse - senti a me. Tieni, questa è una borsa di monete e non ci venire più a fare le cicorie! Fai le robe a tua figlia, sposala e tutte le cose». Quella non la voleva accettare, paura paura. «Non aver paura - disse quello - che sono soldi. Non ci venire più». Questa fessa di vecchia va alla casa, senza dire niente alla figlia. Va da un prete - il nome non lo so - e disse il fatto com'era. (E il prete) dice: «Portali a me, figlia mia, che ti faccio vedere che quelli sono soldi scomunicati», «Ma quello me li ha dati per far sposare mia...», «No no fammeli vedere a me». Come andò: «Figlia mia! Questi non li puoi tenere tu», «E perché?» disse la vecchia, «Quelli sono scomunicati! Ce li porto io al demonio, ce li porto io». Il giorno dopo la vecchia un'altra volta con il sacco addosso a fare le cicorie un'altra volta. (Nicola Morra): «Bè?!», «Eh, i soldi non sono bastati», «Niente di meno - disse quello - tutti quei soldi...». "Devo vedere - disse nel pensiero - come va a finire qua", «Tieni. Questa è un'altra (borsa di danaro) e non ci venire più.! Che se no io ti uccido!». La mise in paura. Andò un'altra volta dal prete: «E' venuto un'altra volta quell'uomo. Mi ha dato un'altra borsa di monete», «E dove sta?», Sta a casa», «E valla a prendere, vai», disse "Ho trovato la fessa mia". E insomma va alla casa a prendere sta borsa di monete e dice: «Vedi», «Madonna! queste sono peggio di quelle! - disse il prete - Madonna mia sono più peggio di quelle!», «E come dobbiamo fare ora? Quello mi ha detto che se io vado un'altra volta a fare le cicorie mi uccide», «Macché non aver paura. Queste sono scomunicate. Vai a fare sempre cicorie, tu non ti preoccupare». E la vecchia andò a fare le cicorie un'altra volta. «Un'altra volta - disse quello - e che è il fatto?! Oh! E' possibile che tanti soldi ti ho dato e queste robe non si pagano? A momenti ti ho dato tutte le robe che tengo io!». In conclusione prese la vecchia: «Oh, tu mi devi dire il fatto com'è», «Né, don Nicola, vuoi sapere il fatto? Il fatto è questo: io sono andata dal prete e il prete mi ha detto che sono soldi scomunicati e si è pigliata la prima. Un'altra borsa che mi hai dato pure lo stesso "sono soldi scomunicati" e si è preso la seconda», «E chi è sto prete?», «E' Tizio e Caio», «E dove abita?», «Vicino all'Assunta», «Che numero?», «... al numero dieci», «Va bene. Senti a me: dì le cose che vuoi - disse alla vecchia - che ci penso io e col prete ci penso io». Va lui, che ordinò un abito da monaco con un coso appeso, (e bussa) dove abita il prete: «Chi è?», «Sono il monaco Tizio e Caio», «Sì sì favorite favorite. Da dove viene?», «Da Roma per un'ambasciata», «Favorisci favorisci favorisci», sale sopra dove stava una sala d'aspetto, si sedette e così colà cominciarono a discutere questo e quest'altro, disse: «Zi pre', io non sono monaco, io sono Nicola Morra. Tu ora qua quante te ne sei prese: due borse di monete? Ne devi dare quattro» si levò l'abito di dosso, con un paio di stivaloni il pantalone al ginocchio, era alto. Quando (il prete) lo vide si spaventò! «Ma io tengo solo poche di quelle e qualche altro...», «Tu devi tirar fuori il doppio se no sei morto! Qua, ora. Tirò fuori il doppio, piglia e se li conservò, Nicola Morra. Dopo poi che pigliò i soldi gli attaccò le mani e col collo vicino a una parte, un bel bastone dietro le spalle e zon zon zon «Aaah!!!», «E che tu gridi... te lo devi ricordare fin quando muori!». Lo lasciò e se ne andò e con quei soldi andò ad accontentare ora quello che glieli dette. Quello come passò op e fermò la carrozza, quello prese paura, disse: «Chi è?», «Tieni, questi sono i soldi».

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