approfondimento

 

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In cantiere.

CONTADINORE

Il contadino ed il re

C'era e c'era una volta una famiglia composta solamente da  un marito ed una moglie. I due non morivano di fame, ma poco mancava. Un giorno che la fame si faceva sentire con forti crampi allo stomaco, il marito contadino con un filo di voce disse: "Vado in campagna, perché spero di buscare qualche cosa per mangiare, anche se non me ne fido manco a camminare". Comunque, la necessità gli fece trovare le forze per mettere un passo dopo l'altro per arrivare al piccolo fondo di proprietà e la speranza lo rinforzò quel tanto che bastava per fargli alzare e abbassare la zappa per cercare qualche radice da cucinare.

Il cielo minacciava pioggia, il freddo si faceva sentire, il terreno era pesantemente umido e... non era giornata per fare zappatura o potatura. 

"Meno male che non si trova nessuno a passare ché questo fondo è fuori dalla strada principale... meno male! Se qualcuno si trovava a passare mi avrebbe preso per pazzo..." pensava, l'uomo mentre scavava.

Pensato e... 

Mentre zappava, passò di lì indovina? Proprio il re, che dalla sua carrozza alzò gli occhi al cielo e stendendo il palmo della mano fuori dal finestrino per vedere se già pioveva, s'informò: "Buon vecchio, che stai facendo? Non vedi il tempo che minaccia?" "Eh! Signor mio..." rispose il vecchio non riconoscendo chi gli stava di fronte, "sto vedendo se mi busco qualche cosa per mangiare che... sapete com'è?!" "Non so com'è, però... tieni questo pezzo di pane. Ma, mi raccomando, non devi darlo a nessuno, devi mangiarlo solo tu. E' un pane particolare: con una fetta puoi saziarti per molto tempo, e potrai far a meno di venire a lavorare di questi tempi. Accorto però: a non darne a nessuno!" e dopo aver consegnato il pane al vecchio comandò al cocchiere di andare e "Oh, hop", i quattro cavalli trotterellando si portarono re e carrozza lontano da quella scena.

Il vecchio stette a vedere la carrozza che si allontanava e quando la curva la nascose alla vista, di fretta e furia armò la sua bisaccia di tutti gli attrezzi, mise la pezzata di pane dentro e, con la zappa in spalla, tutto allegro se ne tornò a casa.

La moglie prima si meravigliò a vederlo tornare così presto poi nel vedere quel pane, gli domandò: "Chi te l'ha dato?" "Sta zitta, moglie mia, me l'ha dato un signore, e m'ha detto che questo pane mi basterà per lungo tempo, e che non ho più bisogno di lavorare quando il tempo è brutto". Allora la moglie, furba, disse: "Portalo alla comare, che ha bottega, così ci regala un po' di pasta. E così, finalmente mangiamo la pasta calda calda. Che devo farne di questo pane?" Egli lo portò alla comare, che, per fare opera di bene, gli dette pasta ed olio, e - per simpatia verso il vecchio - lo provvide di un pezzo di provolone e una fetta di salame. "Buon appetito, Minguccio." augurò l'anziana bottegaia al simpatico vecchio.

Quel giorno fu festa per la famiglia di Minguccio. Fu festa anche qualche altro giorno ancora: la bottegaia aveva abondato nelle porzioni... per simpatia.

Ma terminata la provvista, fu gioco forza che il buon uomo tornasse, prima di perdere le forze, alla fatica. 

Si sa, nelle storie vere succede molto di più di quello che si può inventare e, infatti, in questa storia successe che...

Mentre Minguccio zappava si trovò a ripassare da quel luogo il re che, meravigliandosi alquanto, gli domandò un poco incazzato: "Ancora qui ti trovi? Che hai fatto del pane? A chi l'hai dato? Ed è che ti dissi di non darlo a nessuno...", poi calmandosi a vedere la faccia impaurita di Minguccio: "Va be', ora ti do un altro pezzo, ma pena la vita, se lo dai a qualcuno! Ricordati: pena la vita!" E, come la prima volta, scomparve oltre la curva della strada. Quando il vecchio - con ancora nella testa le ultime parole del signore "Pena la vita!" -, incredulo e grato, fece fagotto e se ne tornò a casa, tutto contento, la moglie vedendo il nuovo pane ripeté: "Marito mio, ti ricordi l'altra volta: abbiamo mangiato per tanti giorni con il cambio che abbiamo fatto con la comare della bottega. Portiamolo di nuovo ché vedrai quanto bene di Dio ci darà".

"No, no, pena la vita, se lo dai, moglie mia!" "Allora diamole almeno la metà; sì, portiamole un pezzo!" "Beh! sì, fatti dare il coltello che taglia il formaggio, ché lo tagliamo in due".

Quando il vecchio tagliò il pezzo di pane, venne fuori un cumulo di monete d'oro. Allora ballando per la gioia si mise a gridare: "Per questo, ci dette tanta roba la comare, che si è arricchita!"

Con tutti questi quattrini si vestirono da signori, e comprarono tante cose; ma per la troppa gioia la moglie non sopportò quella vita  e, poco dopo, morì. Il vecchio con la sua ricchezza se ne andò alla casa della comare, e vissero cent'anni contenti e felici, 
e noi... siamo solo buoni amici.

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