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Le cento pezze d'argento

C'era una volta un re che tornando dalla caccia si fermò a chiacchierare con un uomo, ormai vecchio conoscente, che stava a lavorare nel suo campicello. Una parola tira l'altra, il re volle sapere quanto guadagnasse, e l'altro rispose: "Quindici grani". Il sovrano gli domandò: "E che te ne fai?" Al che il contadino: "Cinque li presto, altri cinque li butto e cinque li restituisco".

Il re volle sapere il significato di tali parole, e quegli gli disse: "I cinque che presto, sono ai miei figli, a cui do da mangiare per poi nella vecchiaia aver da loro il sostentamento; cinque li butto, e sono a mia moglie, da cui non avrò più niente oltre i servizi che mi fa ora; cinque li restituisco, e sono ai miei genitori che mi hanno allevato".

Il re disse: "Bravo! Questo non dirlo a nessuno; lo riferirai solo quando avrai visto cento volte la mia faccia". Il contadino promise d'ubbidirgli.

Quando il re tornò alla casa, chiamò intorno a sé tutti i cortigiani, e disse loro: "Se indovinate ciò che vi dico, vi regalo cinquanta città". Quindi ripetè il detto del contadino. I cortigiani ascoltarono attentamente l'indovinello, e ciascuno, ambizioso di ottenere il premio promesso, si lambiccò il cervello per riuscire a spiegare l'enigma; ma non fu cosa facile.

Uno di essi Pensò: "Come mai è venuto in mente al re di fare tale scommessa? Vuol dire che qualcuno gli avrà detto l'indovinello. Allora voglio indagare chi avrà potuto essere". E così pensando decise di percorrere le vie che il re aveva battuto il giorno avanti.

Dopo aver camminato un bel tratto, s'imbatté nel contadino che aveva parlato col re. Gli rivolse le stesse domande fattegli da quello. e allorché seppe che guadagnava quindici grani al giorno, comprese che era proprio lui l'individuo che cercava. Gli domandò che uso facesse del denaro, ma il contadino rispose: "Non posso dirlo, se non vedo cento volte la faccia del re". Il principe tolse dalla borsa cento pezze d'argento; e le mise su di una pietra dicendo al contadino: "Ecco cento volte la faccia dal re. Ora devi darmi quella spiegazione".

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Il contadino convinto che non veniva meno alla parola data al re, perché aveva sotto gli occhi cento volte la faccia del monarca, gli spiegò l'indovinello. Il principe lo ringraziò, e quando fu in presenza del sovrano: "Maestà, voglio spiegarvi quello che mi chiedeste". Quegli rispose: "Sentiamo". Il principe gli riferì la spiegazione avuta dal contadino, per il che il sovrano voleva uccidere il fedifrago suddito. Lo mandò a chiamare, e volle sapere perché avesse mancato alla parola.

Il contadino rispose: "Maestà, mi diceste che dovevo ripetere la spiegazione quando avessi veduto cento volte la vostra faccia. Io l'ho visto cento volte sui vostri zecchini di argento, e ho raccontato il fatto". Così dicendo mostrò le cento pezze che avevano la faccia di lui. Il re rimase meravigliato, e riconobbe il suo torto.

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