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In cantiere!

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In cerca di un compare onesto e giusto

Questa volta la moglie di un artigiano partorì un figlio. Era bianco e rosso… come chiamarlo? “Bianco e rosso!” – pensò l’artigiano Michele. “Bianco e rosso? Allora è facile!” e, ricordando ricordando, snocciolò la filastrocca paesana: San Pasquale Baylonne / protettore delle donne / Fammi trovare un bel marito / Bianco, rosso e colorito / come te tale e quale / oh glorioso San Pasquale.

“Pasquale! Lo chiameremo Pasquale… e per un bambino così bello… Sì! Voglio trovare.... un compare con i fiocchi. Un compare... Una persona giusta e onesta! Moglie, fammi crescere questo figlio ché io vado per il mondo a trovare questa persona!” detto fatto, Mest Michele uscì con il suo fagotto e si mise a girare il mondo.

Giunto al primo paese, per non perdere tempo, domandò informazioni: “Scusate – chiese al primo cristiano incontrato – mi sapete dire chi è in questo paese il più giusto e onesto?” Il cristiano interpellato con un sorriso e poche parole gli disse: “Cumbà, se vuoi l’ago nel pagliaio… può anche darsi che lo trovi, ma… di quella merce qua non ce n’è!” 

Sconfortato, mise distanza tra quel paese e le sue ricerche e arrivò ad un altro paese. Qui? Lo stesso! Passò al terzo. E al quarto e…, ma in nessun paese c'era quello che voleva lui: Onesto e giusto! 

“Merce rara a questo mondo l’onestà e la giustizia!” pensò il maestro artigiano e, deluso, stava per dare le spalle alla ricerca e tornare alla normalità, quando…

“Uhè, buon’uomo, che t'è successo? Vai cercando qualche cosa?” – si sentì interpellare. Si girò e… Madonna santa! “È più brutto del debito!” disse fra se e se. Ma per educazione bloccò l’impulso di scappare e: “Vado trovando un uomo onesto e giusto per… per fare da compare a mio figlio Pasquale”, balbettò quasi Mest Michele.

“Embè?” disse  lo strano cristiano “Che altro vuoi? L’hai trovato! Sono io quello che cerchi. Posso servirti io, se tu vuoi. Sono proprio il più onesto e il più giusto!”

«E voi chi siete? », gli domandò il nostro uomo, mentre pensava già ad una scusa per rifiutare con garbo la proposta.

«Sono la morte!», rispose l’altro.

“Padre, Figliolo e Spirito Santo!” replicò facendosi il segno di croce.

Ma la morte lo tranquillizzò dicendo di non  spaventarsi, perché non era ancora giunta la sua ora. “Tu, - continuò – puoi anche non volermi… però, sappi, che - se non scegli me - puoi anche fare a meno di andare in giro. .. È fatica perduta: a questo mondo non ce ne sono onesti e, tanto meno, giusti. Ognuno fa i conti nella sua tasca e, per realizzare i fatti propri, pestano i piedi pure a Domineddio.”

Mai egli avrebbe trovato l’uomo onesto e giusto sulla terra, perché tutti sono dominati dal proprio interesse, e per appagare le loro passioni commettono torti ed ingiustizie agli altri.

Ma... Ma? Il mondo gira e chissà se nelle sue peripezie... 

Speriamo! Non per nulla... solo per vivere felice e contento.

 

 

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