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L'INTELLIGENZA DI UN CORVO

Una volta... quella volta che il sole pareva intenzionato a fare fuoco e fiamme su tutta la terra, c'era un corvo che, dapprima volando volando e poi zampettando zampettando per la fiacca, se ne andava alla ricerca di qualche goccia d'acqua per rinfrescarsi lo stomaco e non far morire le penne. Che devi fare: non si trovava né l'ombra e né l'acqua... pure a pagarla un capitale.  Ormai se ne moriva di sete. Le zampe non ce la facevano più a trascinare i pochi grammi del suo secco corpicino e il suo pensiero se ne andava ai giorni invernali in cui, anche se il freddo lo faceva soffrire, di acqua ce n'era da buttare. Fu in quell'istante che, tra le immagini dei ricordi, gli apparve un'ombra e, a quel riparo, vide un piccolo vaso. Era una immagine voluta, confusa tra quelle sperate, o era realtà? "Muoio! Addio mondo!", pensò. Intanto si avvicinava al punto dove stava il vasetto. Meraviglia! C'era... c'era realmente il vasetto. E per di più c'era... c'era dell'acqua. Chiamò a raccolta le ultime forze e fece per bere.

Provò a ficcare il becco, ma non raggiungeva il livello dell'acqua, che era assai scarsa. Come fare? Gli venne un'idea: prese dei sassolini e li gettò nel piccolo vaso.

Dopo che questo fu mezzo riempito di sassolini, il livello dell'acqua si elevò e così il corvo riuscì a bere.

Si ristorò e, riparato dall'ombra che aveva salvato quell'acqua, riuscì a sopravvivere.

 

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