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LupoIL LUPO E LA VOLPEVolpe

C'era una volta... 
C'erano una volta un lupo ed una volpe che stavano sempre insieme. Il lupo, a canzone, ogni giorno così minacciava la volpe: "Se oggi non mi trovi da mangiare, sarò costretto a mangiare te! Se oggi non mi trovi da mangiare, mangerò te!" 

La volpe ogni giorno gli indicava un posto dove aveva individuato qualcosa da mangiare e ogni giorno il lupo mangiava. Un giorno la volpe disse precisamente questo: "Un'anziana donna ha preparato tante focacce e le ha messe a raffreddare sul davanzale; se le desideri, valle a mangiare". Subito il lupo si precipitò. Le focacce appena sfornate, anche se scottavano, le andava divorando velocemente quando... sorpreso dalla donna fu conciato per le feste. Riuscì, comunque, a venir fuori dalla gragnola di colpi di scopa e a trovare la fuga. 

Indolenzito, nello spirito e nel corpo, raggiunse la volpe e con lei si arrabbiò moltissimo: "Sei proprio un'incosciente: mi mandi in posti dove si corrono dei rischi! Io..." continuò a minacciare, come ogni giorno.

Il giorno dopo... stessa canzone: "Se oggi non mi trovi da mangiare, sarò costretto a mangiare te! Se oggi non mi trovi da mangiare, mangerò te!" 

Aveva paura la volpe, ma sperava sempre in qualche imprevisto e come sempre aveva già pronto il suggerimento: "Ho visto un contadino che possiede due agnelli; se ti vanno bene va' a mangiarteli!"

Il lupo andò al luogo dove stavano gli agnelli e, il tempo di un amen, si impossessò di un agnello e se lo trascinò in un posto appartato per mangiarselo. L'agnello catturato, belando come un bambino, dovette quel giorno finire nella pancia del lupo che già, leccandosi i baffi, pregustava il secondo agnello. Non sapeva il vorace lupo che il padrone, attirato dal pianto dell'agnello catturato, si era appostato nei pressi del secondo agnello. Infatti, quando l'ingordo lupo si avvicinò al secondo agnello... fu assalito dal nodoso bastone del contadino che, con dei colpi ben assestati gli tamburellò ben bene il groppone. Fortuna che c'era la possibilità di correre, altrimenti ci avrebbe rimesso la pelle. 

Il lupo "Ohi, ohiohi!" se ne tornò dalla volpe e, digrignando gli affilati e sanguinanti denti, soffiò la minaccia: "Questa è l'ultima che mi fai! Non ti permettere più di mandarmi dove si rischia la vita, altrimenti...!"

Il giorno dopo: "Se oggi non mi trovi da mangiare, sarò costretto a mangiare te! Se oggi non mi trovi da mangiare, mangerò te!"

La volpe... Per lei  era diventata ormai un'abitudine quella di avere pronto il giornaliero pasto per il suo mafioso amico e quindi...: "Ho visto il beccaio che ha appeso nella cantina un porco che ha appena ucciso, va' e mangia alla faccia mia!"

"Sì che ci vado!" - disse il lupo - "Ma la faccia tua la voglio vicina alla mia. Dopo quanto è successo è bene che tu venga con me!" 

La volpe non potette esimersi. S'incamminarono, e, giunti dinanzi alla porta della beccheria, s'intrufolarono per un buco, che era situato nella parte inferiore: il gattaiolo. L'entrata fu agevole, perché tutti e due erano a stomaco vuoto. Il lupo, appena entrato, vide... e, mammamiafatticapanna, affamato com'era, non pensò ad altro che a farsi una scorpacciata del grosso maiale appeso; mentre la volpe, che pur mangiava, ogni tanto provava se era possibile passare per il gattaiolo. Il compagno, tra un boccone e l'altro, notando tutto quel movimento, le domandò: "Perché ogni tanto esci?" ed ella  astutamente rispose: "Vado a vedere se arriva il padrone!"

Il lupo s'era rimpinzato tanto che non poteva più muoversi; tuttavia continuava a divorare.

Ad un tratto si sentì aprire la porta della cantina: il beccaio, girava la chiave nella toppa della serratura. La volpe, all'istante, mise in moto le zampe e uscì agilmente dal gattaiolo. L'altro, che era diventato come una botte, tentò anche lui ma... poté mettere fuori soltanto la testa. 

E i suoi occhi da vividi che erano, sotto lo sguardo della volpe che ben nascosta spiava in attesa, dopo che il beccaio ebbe finito di bastonare la parte del corpo ch'era rimasta intrappolata, si chiusero per sempre .

Solo allora la volpe, contenta, esclamò: "Finalmente mi sono liberato di quel porco!"

(Saggezza popolare: Nann'è tande la sciute quande la menute 
                                   Non è tanto importante l'andata quanto il ritorno)

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Gattaiolo

Una specie di finestrino ricavato sulle porte che si affacciavano alla strada.

 

Il gattaiolo, per lo più di forma circolare, permetteva ai gatti di entrare ed uscire di casa e quindi muoversi in libertà. Tutto questo faceva comodo agli abitanti della casa perché così davano la possibilità di dare la caccia ai topi.

 

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